La guida alla Trasformazione Integrata
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Simone Romano

  • Non cercare il colpevole per “le buche” della tua azienda

    Oggi voglio partire da una considerazione: vivo sempre più spesso a Roma e, a parte sentire quello che dicono i telegiornali, le strade romane sono davvero un colabrodo.

    Quello che osservavo mentre cercavo di evitare il groviera delle strade é che molto spesso le crepe che ci sono nella nostra azienda possono essere assimilate alla gestione delle buche stradali.

    Provo a spiegarmi meglio, molto spesso quello che succede, a Roma sempre, é che lì dove c’è una buca si prova a rattoppare; il problema reale é che la toppa  non dura. Per risolvere il problema infatti, bisognerebbe sicuramente levare un po’ di asfalto prima e un po’ di asfalto dopo vedere se quello che c’è ancora dopo é resistente e coprire in maniera più consistente. Possiamo vedere lo stesso problema nella tua azienda?

    Molto spesso quando c’è un problema cerchiamo di risolverlo trovando un colpevole. Allo stesso modo di quello che succede per una buca questo non porta la tua azienda a crescere e a fare in modo che quel problema non si ripresenti perché al primo inconveniente, al primo momento di stress, si ripresenterà lo stesso esatto problema proprio nello stesso modo nel quale alla prima pioggia la buca stradale si riaprirà (aggiungo creando una voragine sempre più grande).

    Cerchiamo quindi un modo per coprire in maniera strutturale le buche presenti nella nostra azienda:

    1. primo fra tutti capiamo l’origine del problema. Quindi non guardiamo al singolo inconveniente ma all’origine dello stesso. Non cercare il colpevole ma cerca di trovare quale parte del sistema non ha funzionato perché non è tanto “la buca” – il problema che si è verificato –  a dover far preoccupare la tua azienda, ma è capire se é un problema strutturale, capire se é necessario riorganizzare un pezzo dell’azienda o dare delle indicazioni migliori.
    2. Una volta che abbia individuato la causa non pensiamo solo alla risoluzione immediata, sebbene sia necessaria per non creare disservizi al cliente per non creare danni di reputazione aziendale, ma cerchiamo come sistematizzare la nostra azienda in modo che questo non si verifichi più.
    3. In terzo luogo lì dove il problema è più grande e quindi le cause sono primordiali fermiamoci un attimo riorganizziamo la nostra azienda quindi ri-pianifichiamo e ri-progettiamo il processo di risoluzione dell’attività che poi ha scatenato il problema.

    E’ solo in questo modo possiamo trovare ogni giorno un’azienda migliore è quella che abbiamo trovato il giorno prima.

    Fammi sapere se nella tua azienda risolvi le problematiche in modo concreto o se cerchi un colpevole e ricordati di registrarti sul canale youtube in modo da non perdere altri video

  • Come gestisci i “PROBLEMI” della tua azienda?

    In questi giorni ho iniziato a leggere il libro di Fabio De Felice dal titolo “Il Decision making e i sistemi di decisione multicriterio”.

    In particolare mi sono fermato per un attimo a riflettere sull’etimologia della parola problema. In realtà la parola problema deriva dal greco e significa gettare avanti, quindi guardare oltre, vedere quella che é la situazione attuale e quella desiderabile. Vedendo il problema da questo punto di vista ovviamente cambia anche il modo in cui possiamo affrontarlo e risolverlo.
    Vorrei quindi provare a darti tre punti di attenzione da utilizzare nel momento in cui affronti un problema.

    1. Ricordati sempre che ogni problema nasconde delle opportunità e ogni opportunità nasconde dei possibili problemi.
    2. Proprio perché un problema ci ferma ad analizzare quello che sta succedendo e ci porta a cercare di capire qual è la soluzione desiderabile approfitta del fatto di avere un problema per fermati e individuare qual è la situazione desiderabile. Qual è il punto dove vuoi andare? Proprio come nell’etimologia vediamo di guardare avanti e capire dove vogliamo andare.
    3. Non farti prendere dagli eventi, nel momento in cui c’è un problema, qualunque esso sia piccolo o grande, fermati e rifletti a mente fredda; non prendere mai decisioni troppo affrettate e metti su carta step by step quali sono i passi che vorrai compiere per risolvere questo problema. Si, conosco la tua obiezione sul fatto che non è sempre possibile aspettare e risolvere i problemi con tranquillità o senza frenesia ma devi anche trovare nel momento di frenesia un attimo di relax mentale, di calma, per fare in modo che la situazione desiderabile sia realmente quella in cui andrai con la tua risoluzione del problema altrimenti troverai un problema risolto a metà e troverai un problema che si ripresenterà.

    Fammi sapere anche qual è il tuo metodo per risolvere i problemi e collegati sul canale Youtube di Trasformazione Integrata per non perderti altri video.

     

  • Sei davvero una azienda LEADER? Segui questa guida per diventarlo

    Oggi voglio partire dalla riflessione: siamo sempre più circondati da aziende “Leader“.

    Ma realmente possiamo essere tutti aziende leader? la premessa é dal mio punto di vista potremmo; ovvio che per darci questo appellativo dobbiamo anche essere molto ben focalizzati e dobbiamo essere ben distinguibili dai nostri competitor.

    Come fare a diventare azienda leader? io ti consiglio di questi tre test semplici passi.

    1. Innanzi tutto individua il tuo ambito d’eccellenza e il tuo prodotto o servizio che risolve in maniera unica un problema dei tuoi clienti. Questa sembra una banalitá ma forse é la parte più difficile per la nostra azienda perché siamo sempre stati abituati, al fine di far crescere il fatturato, far crescere i nostri clienti e soprattutto nella nostra testa per non perdere nessuna opportunità essere pronti a risolvere qualunque problematica dei nostri clienti. Invece la parte che ci dovrà differenziare è proprio il fatto che noi dovremmo essere riconosciuti per un ambito specifico e per una eccellenza specifica. Se ad esempio ho un problema alla spalla non andrò dall’ortopedico generico ma andró dall’ortopedico specializzato in problemi alla spalla.
      Anche questo deve valere per la tua azienda.
    2. Come secondo punto dobbiamo individuare la nostra nicchia di clienti ovvero a chi è rivolto questo prodotto; questo problema specifico che va a risolvere per quale tipo di azienda o per quale tipo di situazione è ideale? Anche qui se torniamo all’esempio della spalla potrei essere l’ortopedico specializzato in spalle per sportivi. Ovvio che più stringo il settore più nella mia testa sto riducendo la mia base clienti o i miei possibili clienti; in realtà sto aumentando di molto il mio potenziale di fatturato perché sempre di più cerchiamo degli specialisti a cui rivolgerci qualunque sia il nostro problema e qualunque sia il momento in cui stiamo andando a effettuare questa ricerca.
    3. Il terzo punto è proprio quello di capire cosa ci differenzia dei nostri competitor e dalla concorrenza: ovvero perché sono il miglior dottore in cura della spalla per sportivi? Devo conoscere bene quello che offrono i miei competitor, devo conoscere bene quale é il mio angolo d’attacco e quale é la mia differenza e soprattutto devo saperlo comunicare bene.

    In tutto questi step ovviamente la trasformazione integrata è fondamentale  perché in tutte queste tre fasi dovremo andare a introdurre strumenti che vengono dalla digital transformation; quindi dovremo trasformare la nostra azienda, dovremmo avere una trasformazione organizzativa per fare in modo che la nostra azienda sia pronta a questo tipo di trasformazione e dovremo rivoluzionare il business ovvero dovremo essere molto puntuali nel momento in cui ci presenteremo sul mercato con il nuovo tipo di prodotto.

    Fammi sapere che ne pensi anche tu e se ti stai già focalizzando per trovare clienti e iscriviti sul mio canale per non perdere nessun altro video.

     

  • I 5 Trends tecnologici che guideranno la tua PMI nel 2019

    Siamo arrivati alla puntata di fine anno e vorrei approfittarne per aiutarti a capire quali sono i punti su cui dovresti focalizzarti nel 2019.

    Primo fra tutti un tema molto caldo ma anche molto importante e sentito dai tuoi clienti é il tema privacy. Oggi il GDPR ha dato una spinta in più a questo aspetto, ma soprattutto gli scandali come quello di Facebook hanno posto molto l’attenzione dell’utente finale su quello che riguarda sicurezza e conservazione del dato.

    Legato a questo argomento ovviamente ci sono tante informazioni e tanti progetti in ambito tecnologico che dovrai adottare primo fra tutti dovrai adottare servizi cloud perché l’obiettivo del 2019 se non lo hai giá  fatto è internazionalizzare la tua azienda, fornire ai tuoi clienti un servizio attivo H24 e soprattutto un servizio affidabile.

    Come terzo punto, e come terzo trend da seguire per il prossimo anno, sicuramente dovremo affacciarci al mondo dell’IoT che è molto più vicino alla tua azienda ed è molto più reale di quanto già non possiamo immaginare, abbiamo sempre più oggetti connessi e dovresti pensare anche tu di introdurne alcuni per migliorare il servizio che offri al tuo cliente finale, per migliorare anche quelle che sono le informazioni che riesci a recuperare dai tuoi prodotti e servizi con un occhio sempre attento alla privacy.

    Quarto trend che dobbiamo sicuramente cavalcare é quello dell’intelligenza artificiale; partiamo da progetti semplici quindi non mi aspetto di parlare di intelligenza artificiale in maniera molto evoluta, a meno che tu non sia un’azienda di nicchia specializzata in questo settore, ma sicuramente possiamo introdurre sistemi tipo i chatbot per aumentare e migliorare il customer care e il servizio clienti. Possiamo sicuramente affacciarci a servizi quali TensorFlow e gli altri servizi di Google e delle big corporation per introdurre sistemi intelligenza artificiale per esempio nei nostri e-commerce e nei nostri servizi web.
    Diciamo che il mondo dell’intelligenza artificiale sará uno dei temi piú caldi per il 2019.

    Ultimo ma non meno importante, dobbiamo iniziare a comprendere come il 5G rivoluzionerà la nostra azienda. Chiaro che, non tutte le aziende saranno impattate realmente da questo nuovo paradigma ma, dobbiamo capire se ci sono dei servizi che possiamo implementare per aumentare la leadership nel nostro settore di riferimento o come questa rivoluzione possa aiutarci a trasformare completamente il business e a far fuori i nostri competitor.

    Quindi ricapitolando 5 Trends tecnologici.

    1.  Primo trend che non é tecnologico ma è legato alla tecnologia è la PRIVACY. Devi avere un’attenzione e un’ossessione alla privacy ma soprattutto far percepire ai tuoi clienti quanto è importante per te la sicurezza del loro dato.
    2.  Secondo trend tecnologico CLOUD. Porta i sistemi in cloud e fornisci un servizio affidabile e sicuro attivo H24.
    3.  Terzo trend IoT. Inizia ad introdurre dei servizi, collega gli oggetti, fornisci un servizio diverso e acquisisci più informazioni sui tuoi prodotti in modo da migliorare sempre di più il servizio che offri al cliente finale.
    4.  Quarto trend intelligenza artificiale. Partiamo dai chatbot ma spostiamoci anche su tutto quello che ha a che fare col mondo dell’intelligenza artificiale legato alla specializzazione della tua impresa
    5.  Quinto trend 5G. Ultimo ma non meno importante, riuscire a capire come il 5G potrà rivoluzionare o trasformare ancora di piú il tuo business e dare un’accelerazione alle tue vendite.

    Buon fine anno e non dimenticarti di seguirmi sul mio canale youtube in modo da non perdere gli altri video

  • Utilizzi strumenti per il controllo delle performance tuo business?

    È un periodo che ho ripreso a correre in maniera assidua e a fare qualche qualche gara, anche se il mio fisico ancora non è consapevole, e riflettevo su quanto sia importante avere strumenti per valutare le performance della tua azienda così come io ho il mio Garmin che mi dà le indicazioni su quelli che sono i miei miglioramenti e su quello che è l’andamento del mio percorso sportivo.

    Molto spesso siamo così presi dal business giornaliero, dal seguire quelle che sono le esigenze, che perdiamo di vista quelli che sono gli strumenti analitici ci permettono di avere il controllo e la guida della nostra azienda.

    Dovresti quindi sapere benissimo per ogni tuo cliente quale é il fatturato che ti porta, ma anche quale é l’effort che richiede alla tua azienda ovvero quanti ticket apre, ovvero quanta è la marginalitá del singolo cliente, così come dovresti sapere in che punto della sua vita da cliente si trova. Ogni cliente ha quello che è definito il lifetime value e quindi tu dovresti essere capace di identificare per ogni cliente il punto nel suo tempo di vita con te. Non avremo clienti che compreranno come noi per sempre, ma avremo clienti che ad un certo della nostra vita ci abbandoneranno a meno che non avremo altro da offrire. Ma noi dobbiamo sapere benissimo valutare a che punto siano e a che punto dobbiamo
    continuare a fare upselling a questo cliente per aumentare il valore della nostra azienda e per aumentare il valore che diamo nostro cliente finale.
    Quindi il mio consiglio è di adottare strumenti per guidare la tua azienda consapevolmente, quindi di avere uno tuo cruscotto direzionale che ti dica per ogni cliente, ovviamente per ogni macro categoria di
    clienti a che punto è, e quale sará il passo successivo nel quale lo vuoi portare. Non devono essere i clienti a decidere quale é lo step successivo, ma devi essere tu che sei l’esperto a sapere qual è il bisogno successivo nella catena del tuo prodotto/servizio.

    Stai governando la tua azienda? Fammi sapere come ti stai comportando e SEGUIMI sul mio canale youtube per non perdere altri video

    Youtube Video – Valuta le performance della tua azienda
  • Gli insegnamenti di Seth Godin – The Dip – per la trasformazione della tua azienda

    Ho appena finito di leggere il libro di  Seth Godin – TheDip – e vorrei condividere con te alcuni spunti importanti che ho ricavato dalla lettura del libro e che, secondo me, possono essere utili per la trasformazione  della tua azienda

    Primo fra tutti il fatto che, molto spesso, nell’ideale comune i vincitori non falliscono mai, o non mollano mai. Questa è una delle idee più sbagliate; in realtà chi vince é passato da tanti fallimenti e ha saputo quando abbandonare. Così come ci racconta Seth Godin,  la differenza la fa sapere, nel momento in cui siamo nella valle, se siamo in una valle che è possibile scalare o siamo arrivati in un cul-de-sac e siamo in una strada senza uscita in cui risultati continueranno ad essere pochi e non consistenti.

    Il secondo punto interessante è proprio legato anche al fatto di saper fallire velocemente. Dobbiamo sapere quando abbandonare una strada per poterne prendere subito una nuova e quindi liberare energie da destinare a un progetto che abbia la possibilità di influenzare il mercato.

    L’altra affermazione importante è anche legata al fatto che oggi non esiste un singolo mercato. Se prendiamo per esempio la professione del medico, non esiste il medico generico come poteva essere tanti anni fa ma esiste lo specialista in ortopedia, lo specialista in chirurgia e così via. Dobbiamo quindi anche sapere qual è il nostro ambito di specializzazione ed è più opportuno vincere in un mercato di nicchia, un mercato più piccolo, piuttosto che continuare a lavorare in un mercato generalista senza risultati concreti.

    Come afferma Seth Godin nel suo libro, la differenza tra chi vince e chi invece rimane bloccato,e proprio la capacità di sapere quando è il momento di abbandonare l’impresa. Quindi come dico anch’io spesso, quella che deve essere una capacità importante per un imprenditore e la capacità di provare veloce, fallire ancora piú velocemente e ripartire. Con la differenza però che nel momento in cui siamo nella valle dobbiamo essere in grado di capire se il nostro lavoro, e quindi essere giù a testa bassa a lavorare, ci porta a influenzare il mercato oppure siamo bloccati nella valle e senza via di uscita.

    Quindi riassumendo:

    1. prova veloce;

    2. fallisci veloce;

    3. riprova veloce.

    Nel momento in cui hai trovato la tua strada l’unica parola valida é persistenza. Devi essere persistente, persistente, persistente per riuscire a battere e sconfiggere i tuoi competitor e diventare primo per la tua nicchia di riferimento.

    Fammi sapere che ne pensi e leggi anche tu il libro di Seth Godin perché davvero ricco di spunti.

  • Video recensione libro “Trasforma il tuo business ed esci dalla crisi”

    Nella pillola di oggi voglio fare la video recensione del mio libro “Trasforma il tuo business ed esci dalla crisi”.

    Poiché mi capita spesso di raccontare di cosa tratta il mio libro, ne approfitto per raccontarlo anche a te. Il sottotitolo del libro é “scopri i
    segreti che nessuno ti ha mai detto sulla digital transformation e continua a crescere anche se credi di non avere tempo e risorse necessarie per
    farlo“. Il libro in realtà si compone di due parti principali; la prima ti aiuta a liberare tempo e risorse che potrai successivamente  dedicare alla trasformazione digitale della tua impresa. Il primo capitolo parte con una provocazione per te, ed infatti nel primo capitolo il titolo è “sorridi sei in crisi“. In questo capitolo proviamo ad affrontare le motivazioni che dovrebbero farti pensare alla tua azienda come un’azienda in crisi anche se ancora non lo è. Che ci piaccia o no, prima o poi ci troveremo ad affrontare dei momenti di difficoltà e ci troveremo ad affrontare dei momenti di crisi. Se come ho provato a fare io nel libro, riusciamo a prevenirli, riusciremo a prevenire la crisi e supporre di esserlo prima che questo avvenga realmente. Ovviamente potremo affrontare questo cambiamento con la tranquillità di chi lo sta facendo in un periodo buono ma con l’ottica di quello che succederà nel futuro. Proprio per aiutarti a trasformare il tuo business il primo problema che di solito ogni imprenditore ha, è quello di non avere tempo e in alcuni casi anche risorse economiche necessarie per trasformare il business; quindi nel secondo capitolo cerco di darti degli spunti
    su come liberare spazio per la tua trasformazione, quindi introduciamo gli strumenti della delega e utilizziamo legge di pareto per ottimizzare quello che é il nostro lavoro, il lavoro dei nostri collaboratori ma anche ottimizzare la gestione della nostra customer base; non tutti i clienti sono uguali, non tutti i collaboratori sono uguali quindi dobbiamo imparare a gestirli e anche qui con degli esercizi provo a farti mettere molto bene a focus quali sono le problematiche da affrontare e come migliorare lo stato dell’organizzazione della tua azienda.

    Nel capitolo 3 invece andremo ad analizzare i tipi di trasformazione. La tua azienda si può trovare in una trasformazione leader ovvero quella che
    guidi tu perché sei un azienda appunto leader o in una trasformazione normativa che è la conseguenza di un cambiamento normativo e mai come oggi ne stanno succedendo tanti, o ancora in una trasformazione follower ovvero; quella che si rende necessaria per seguire quello che il leader di mercato fa. Questa é una trasformazione molto pericolosa, quindi ti consiglio di leggerla con molta attenzione e infine nei capitoli 4 e 5 andiamo ad affrontare
    in maniera molto concreta quella che é la  digital transformation. Partiamo col capire cosa ne blocca l’adozione è  realmente quali sono i vantaggi che può portare la tua azienda e, nel capitolo 5 arriviamo ad approfondire le armi in tuo possesso per accelerare l’introduzione di trasformazione digitale della tua azienda. Parliamo quindi di cloud, di IoT, di intelligenza artificiale e di big data analysis. Facciamo tutto però in un modo molto semplice poiché il libro vuole darti degli spunti e dei punti di vista che ti facciano capire quanto è più vicina alla trasformazione digitale la tua azienda di quanto tu possa immaginare. Ho provato a rendere il libro molto semplice e snello quindi ti invito a leggerlo  ed acquistarlo: lo trovi in vendita su Amazon.

    Buona lettura e lasciami una recensione

     

  • La tua Brand Reputation ti aiuta a non perdere clienti e ad acquisirne di nuovi?

    Oggi parliamo di brand reputation in maniera allargata.
    Qualche tempo fa ho ricevuto una e-mail da una persona che mi segue e mi raccontava di aver avuto nell’ultimo periodo  dei problemi perché ha perso il suo miglior cliente e perché ha dovuto rinunciare ad un cattivo pagatore; questo ha portato, per la sua piccola impresa, a perdere una grande porzione di fatturato. Nella mail mi chiedeva alcuni consigli su come fare per recuperare fatturato o per trasformare il suo settore.

    In realtà, dobbiamo fare un passo indietro. Prendendo il caso specifico sono andato ad analizzare e valutare quella che é la presenza sul mercato:

    • l’azienda ha un sito web aggiornato forse cinque anni fa,
    • una pagina facebook non aggiornata tre anni,
    • potrei continuare con il resto…

    Ovvio che se continui a pensare che la tua azienda possa basarsi sul passaparola e sui clienti acquisiti avrai delle grosse criticitá. Ovvio che devi
    valutare quanto sei ostaggio del tuo cliente migliore o dei tuoi primi clienti migliori e devi fare in modo che il tuo fatturato sia ben bilanciato  perché se succede che il tuo miglior cliente decide di cambiare fornitore (quello che è successo alla persona che mi ha scritto) devi essere sicuro che la perdita non sarà così grave. Non devi quindi essere vincolato ad un  cliente perché in quel caso sarà lui ad avere il potere.  Aggiungo che per fare in modo che
    questo succeda devi avere un’azienda che sia più presente sul mercato e non puoi oggi non utilizzare strumenti quali il blog aziendale, il sito aziendale, la pagina facebook aziendale e tutti gli altri strumenti web per far si che la brand reputation cresca.
    Non esiste al mondo cliente che non arrivi da noi già preparato su quello che il nostro prodotto/servizio, e non esiste che possiamo cominciare una
    trattativa da zero (a freddo) senza che il prospect sappia chi siamo perché questo ci porterà a soffrire la perdita dei clienti, a soffrire nell’acquisizione di nuovi e a soffrire in tutto il processo di gestione della nostra azienda.

    Partiamo quindi dalle cose semplici e basilari; impegnati ad avere un blog aggiornato, ad avere una una pagina facebook aggiornata e a fare in modo che l’azienda sia qualcosa di concreto.
    Se parlo con un cliente/prospect, anche supponendo che faccia un’acquisizione a freddo, quello che fará e andare su  Google e cercare quello che é il mio prodotto e quelli che sono i prodotti della concorrenza e andrá ad analizzare le opinioni degli altri clienti.
    Dovrà quindi trovare molte informazioni su di noi, dovrà avere molti clienti che parlano bene di noi, e dovrai fare in modo che quando tu sarai andato via dal cliente internet lo aiuti ad avere un idea migliore di quella che gli ha lasciato.
    Devi quindi essere ossessionato sul tuo brand, devi essere ossessionato a fare in modo che  si parli e si parli bene della tua azienda, devi essere ossessionato nel fare in modo che la brand reputation della tua azienda cresca. Impegnati su questo e vedrai che i risultati cambieranno.

    Non è semplice, e questa è una cosa che devi sapere, perchè ovviamente non è immediato questo tipo di percorso. Non basta scrivere un articolo di un blog, non basta fare un video, non basta avere una pagina con 100 follower per far sì che le persone abbiano fiducia nella tua azienda. Quindi dovrai
    lavorarci e sarà uno di quei progetti a lungo periodo che porterai avanti per sempre e continuerai a farlo in modo che tutto continui a crescere e che i tuoi clienti si fidino sempre più di te.
    Fammi sapere che ne pensi e se lo sta già facendo

     

  • Come gestire la trasformazione all’interno della tua azienda

    Oggi voglio parlare di una problematica che ti troverai quasi sicuramente ad  affrontare nel momento in cui impatterai  con il progetto di trasformazione integrata per la tua azienda. La problematica è quella che possiamo  definire come “l’attacco centri di potere“.

    Provo a spiegarti meglio cosa intendo; soprattutto questa problematica riguarderà anche te nel momento in cui sei a gestire un’azienda di grandi o medie dimensioni. Non credo che nelle aziende piccole questo possa essere un problema reale.

    Quello che succede nel momento in cui andremo a trasformare la nostra azienda é che dovremmo rompere quegli equilibri che sono già consolidati da tempo. In questa rottura degli equilibri avremo ovviamente nei vertici aziendali e nelle strutture ad essi associate una resistenza al cambiamento e una resistenza a rompere quella che é la comfort zone e quelli che sono appunto i poteri (chiamiamoli poteri) di ogni singola divisione.

    Nel tuo progetto di trasformazione devi essere molto attento a questo tipo di inconveniente e, per fare in modo che questo non si verifichi,
    quello che puoi fare sono almeno due cose: una è quella di coinvolgere tutte le aree aziendali in modo che siano costrette a essere per un momento de-focalizzate da quello che il loro obiettivo principale e siano più focalizzate su quello che il progetto di trasformazione e per fare in modo che questo succeda come secondo punto di attenzione dovrai fare in modo che ci siano dei grandi incentivi affinché il progetto di trasformazione vada avanti. Ovvio che anche questi incentivi non  devono fermarsi alle prime linee ma devono essere riportati giú all’interno della tua azienda perché, come ho scritto anche altre volte, è necessario che tutta  l’azienda sia coinvolta in un progetto di trasformazione integrata.

    Dovrai fare in modo di verificare che non ci siano blocchi e lì dove ci dovessero essere  dovrai essere in grado di intervenire in tempo zero per fare
    in modo che nulla si blocchi per mancanza di motivazione o per, peggio ancora, resistenze al  cambiamento che é la parte più  dura da gestire
    in un progetto di trasformazione; perché possiamo gestire facilmente la tecnologia, possiamo gestire ancor più  facilmente un cambio di modello di business (ovvio con facilmente intendo in maniera sistematica) ma quello che è più difficile fare e gestire la resistenza delle persone al  cambiamento e
    la resistenza del tuo team e dell’intera azienda alla trasformazione che vorrai portare avanti

     

  • Sai valutare il ritorno del tuo Marketing? Conosci il Lifetime Value dei tuoi clienti?

    Parliamo di marketing focalizzandoci su quelli che sono i risultati ci aspettiamo dalle nostre campagne di marketing.
    Uno degli errori che facciamo spesso, soprattutto nel momento in cui sta crescendo la nostra azienda, é farci prendere dal’ego dell’imprenditore,
    ovvero la voglia di far vedere che la nostra societá sta crescendo. Spendiamo quindi in campagne di marketing senza valutarne il ritorno.
    Non possiamo emulare quello che fanno le grandi aziende, non possiamo per esempio comprare la pubblicità di una tv locale piuttosto
    che il cartellone in centro città se non sappiamo valutarne il ritorno. Non siamo Coca Cola che ha un budget in marketing così grande che può riempirlo con vari media e in vari modi e che in realtà può valutare in maniera diversa il valore delle campagne di marketing.

    Perché per Coca Cola può valere il detto basta farsi vedere o purché se ne parli (aggiungo io: in maniera positiva) per la tua azienda NO.

    Per la tua azienda soprattutto se stai iniziando a fare marketing seriamente quello che devi andare a calcolare é il costo per singolo
    lead e il costo per singola conversione del lead. dovrai inoltre andare a valutare quello che poi è il lifetime value del tuo cliente.

    Per farla molto semplice, se banalmente una campagna di marketing ti costa 1 e il suo ritorno é 1,10 allora é una buona campagna di marketing.
    Non è peró detto, almeno in prima istanza, che se una campagna di marketing ti costa 1 ma il ritorno sul primo acquisto é 0,80 -0,90 o anche 0,70 non sia una buona campagna di marketing. In questo secondo caso dovrai essere più bravo a valutare il Lifetime Value del singolo cliente acquisito
    Quindi se acquisire un cliente acquisito mi costa 1 ma nel corso della sua vita mi acquista e quindi mi ritorna più di uno (direi anche molto più di uno) sará una buona campagna di marketing in caso contrario dovremmo bloccarla piuttosto che andare a ripensare al modello di business in cui stiamo offrendo il prodotto al nostro cliente, piuttosto che continuare a fare il testing A-B per capire quale campagna di marketing converte meglio e quale é il ritorno migliore.

    Dobbiamo ovviamente introdurre degli strumenti e cominciare ad avere ben chiaro nella nostra mente quali sono i costi del marketing e qual è il ritorno.
    Non si fa marketing per ego o perché si deve fare, ma si fa marketing perché è una cosa fondamentale per far crescere il nostro business.

    Non ci interessa almeno finché non diventeremo grandi quanto Coca Cola, fare campagne di marketing solo per far conoscere il nostro marchio ma ci
    interessa fare marketing focalizzato alla nostra nicchia di clienti e ci interessa fare marketing che abbia un ritorno certo sull’investimento

    Fammi sapere se è già iniziato a fare campagne di marketing anche tu e come stanno andando soprattutto se valuti già il lifetime value dei tuoi clienti

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