La guida alla Trasformazione Integrata

Cloud

  • Perché dovresti scegliere il cloud!!!

    Pochi giorni fa sono andato ad incontrare l’IT manager di una multinazionale con sedi in tutto il mondo e abbiamo approfondito lo stato della loro infrastruttura IT. Infrastruttura davvero complessa e complicata. C’è stato peró qualcosa che ha attirato la mia attenzione ovvero il fatto che oggi questa azienda abbia un’infrastruttura on-premise ma soprattutto le motivazione dietro questa scelta.

    La motivazione non è legata a dubbi sul Cloud, o sul credere che avere tutto in casa sia più efficace e più efficiente. La motivazione è guidata dalla convinzione che per i dati aziendali si preferisce essere sicuri che siano in casa.

    In queste situazioni quello che mi viene sempre da ricordare è  il fatto che nel momento in cui dovessi avere un milione di euro in contanti sicuramente non lo terrei sotto il materasso. Mi affiderei probabilmente ad un istituto di sicurezza perché sono sicuro che la mia casa è meno sicura di un istituto di sicurezza dove ci sono le guardie armate e sistemi di sicurezza molto piú elevati di quelli che potrei avere io.

    Lo stesso ragionamento dovrebbe valere per la tua infrastruttura.

    Il fatto che tu abbia dati sensibili, dati aziendali é vero praticamente in tutte le aziende; questo peró non giustifica che tu abbia dell’infrastruttura in casa. Sicuramente bucare i sistemi di sicurezza del tuo data center on-premise è più facile che bucare i sistemi di sicurezza di un cloud provider; sicuramente la probabilità che il tuo cavo di rete venga troncato, che ci sia una interruzione della corrente elettrica é molto più alta nel tuo data center in casa che nel cloud. Inoltre, per un’azienda internazionale, il fatto che si blocchi una sede (il centro stella dei servizi IT), non può giustificare il fatto che si blocchino anche le sedi periferiche.

    Aggiungo che il fatto di voler avere i dati al sicuro non ti può bloccare dall’avere un disaster recovery in cloud sia perché devi garantire il tuo business ma anche perché devi sempre porti la domanda: “che succede se crolla la mia sede? Che succede se perdo completamente i dati aziendali? in caso di incendio? Se c’è un terremoto? un allagamento?

    Posso perdere tutta l’informazione aziendale? Non posso permettere che questo succeda quindi il mio consiglio è: valuta l’esigenza e le opportunità del cloud. Non è detto che tu debba portare in cloud tutta l’infrastruttura, non è detto che si debba fare uno switch on/off di tuttao quanto, ma è un’esigenza che tu hai, che il tuo business ha e che, la sicurezza della tua azienda richiede per continuare a lavorare bene e dare sicurezza ai tuoi clienti.

    Fammi sapere quale é la situazione della tua infrastruttura, cosa ne pensi del cloud  e se giá lo adotti.

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  • I 5 Trends tecnologici che guideranno la tua PMI nel 2019

    Siamo arrivati alla puntata di fine anno e vorrei approfittarne per aiutarti a capire quali sono i punti su cui dovresti focalizzarti nel 2019.

    Primo fra tutti un tema molto caldo ma anche molto importante e sentito dai tuoi clienti é il tema privacy. Oggi il GDPR ha dato una spinta in più a questo aspetto, ma soprattutto gli scandali come quello di Facebook hanno posto molto l’attenzione dell’utente finale su quello che riguarda sicurezza e conservazione del dato.

    Legato a questo argomento ovviamente ci sono tante informazioni e tanti progetti in ambito tecnologico che dovrai adottare primo fra tutti dovrai adottare servizi cloud perché l’obiettivo del 2019 se non lo hai giá  fatto è internazionalizzare la tua azienda, fornire ai tuoi clienti un servizio attivo H24 e soprattutto un servizio affidabile.

    Come terzo punto, e come terzo trend da seguire per il prossimo anno, sicuramente dovremo affacciarci al mondo dell’IoT che è molto più vicino alla tua azienda ed è molto più reale di quanto già non possiamo immaginare, abbiamo sempre più oggetti connessi e dovresti pensare anche tu di introdurne alcuni per migliorare il servizio che offri al tuo cliente finale, per migliorare anche quelle che sono le informazioni che riesci a recuperare dai tuoi prodotti e servizi con un occhio sempre attento alla privacy.

    Quarto trend che dobbiamo sicuramente cavalcare é quello dell’intelligenza artificiale; partiamo da progetti semplici quindi non mi aspetto di parlare di intelligenza artificiale in maniera molto evoluta, a meno che tu non sia un’azienda di nicchia specializzata in questo settore, ma sicuramente possiamo introdurre sistemi tipo i chatbot per aumentare e migliorare il customer care e il servizio clienti. Possiamo sicuramente affacciarci a servizi quali TensorFlow e gli altri servizi di Google e delle big corporation per introdurre sistemi intelligenza artificiale per esempio nei nostri e-commerce e nei nostri servizi web.
    Diciamo che il mondo dell’intelligenza artificiale sará uno dei temi piú caldi per il 2019.

    Ultimo ma non meno importante, dobbiamo iniziare a comprendere come il 5G rivoluzionerà la nostra azienda. Chiaro che, non tutte le aziende saranno impattate realmente da questo nuovo paradigma ma, dobbiamo capire se ci sono dei servizi che possiamo implementare per aumentare la leadership nel nostro settore di riferimento o come questa rivoluzione possa aiutarci a trasformare completamente il business e a far fuori i nostri competitor.

    Quindi ricapitolando 5 Trends tecnologici.

    1.  Primo trend che non é tecnologico ma è legato alla tecnologia è la PRIVACY. Devi avere un’attenzione e un’ossessione alla privacy ma soprattutto far percepire ai tuoi clienti quanto è importante per te la sicurezza del loro dato.
    2.  Secondo trend tecnologico CLOUD. Porta i sistemi in cloud e fornisci un servizio affidabile e sicuro attivo H24.
    3.  Terzo trend IoT. Inizia ad introdurre dei servizi, collega gli oggetti, fornisci un servizio diverso e acquisisci più informazioni sui tuoi prodotti in modo da migliorare sempre di più il servizio che offri al cliente finale.
    4.  Quarto trend intelligenza artificiale. Partiamo dai chatbot ma spostiamoci anche su tutto quello che ha a che fare col mondo dell’intelligenza artificiale legato alla specializzazione della tua impresa
    5.  Quinto trend 5G. Ultimo ma non meno importante, riuscire a capire come il 5G potrà rivoluzionare o trasformare ancora di piú il tuo business e dare un’accelerazione alle tue vendite.

    Buon fine anno e non dimenticarti di seguirmi sul mio canale youtube in modo da non perdere gli altri video

  • I passi per mettere in sicurezza la tua infrastruttura

    Questo video é dedicato agli IT Manager che lottano tutti i giorni per far capire l’importanza di mettere in sicurezza l’infrastruttura aziendale.
    Scopri quali sono i passaggi che DEVONO essere fatti per proteggere la tua professionalitá e fare in modo che il reparto IT della tua azienda sia resiliente ad ogni tipo di imprevisto.

  • Cloud – a proposito della paura ad esternalizzare l’infrastruttura

     

    Capiamo insieme quali sono i motivi che dovrebbero spingerti ad esternalizzare in tutto o almeno in parte la tua infrastruttura:
    1. Per garantire che la tua azienda sia operativa 24/24 e 7/7 senza interruzioni per i tuoi clienti e per il tuo business;
    2. Per avere maggiore sicurezza e affidabilitá e non doverti preoccupare di attacchi informatici;
    3. Perché il tuo reparto IT possa dedicarsi ai processi e alle attivitá funzionali al funzionamento e alla crescita aziendale.

  • Il problema dell’infrastruttura Arlecchino [La guida alla razionalizzazione del tuo data center]

    Hai presente la maschera di Arlecchino? Ti fa venire in mente qualche immagine legata alla tua infrastruttura?

    Qualche giorno fa, in una delle visite ai miei clienti, abbiamo affrontato il tema legato al censimento delle applicazioni e dell’infrastruttura dell’azienda.

    Da una prima analisi, perché di sicuro ci sarà sfuggito qualcosa, abbiamo individuato:

    • 6 applicativi differenti;
    • 2 applicazioni sviluppate in casa i cui requisiti cambiano così di frequente che non si riesce a terminare la nuova release;
    • In sala server sono presenti macchine di età e vendor differenti;
    • Infrastruttura composta sia da server fisici che virtuali;
    • Una macchina fisica fornita da un Internet Service Provider;
    • Backup eseguiti su NAS nella stessa sala server

    Come se non bastasse, a tutto questo si aggiunga l’idea di avviare un progetto per dotarsi di un CRM del quale al momento l’azienda è sprovvista.

    Ecco questa è quella che potremmo definire un’infrastruttura Arlecchino, in cui è necessario tenere insieme tanti pezzi e che, per quanto il sarto (l’IT Manager) possa essere bravo, non sarà mai possibile gestire in maniera ottimale e fluida.

    Riesci a trovare qualche punto in comune con la situazione presente nella tua azienda?

    Il problema fondamentale è che, un po’ per esigenze di business, un po’ per mancanza di tempo, risorse e voglia di armonizzare le applicazioni e l’infrastruttura, succede molto spesso che ogni nuova esigenza corrisponde a:

    • Acquisto di nuovo hardware su cui far girare la nuova applicazione;
    • Aggiunta di nuovo software che risponde all’esigenza specifica.

    Mi sembra chiaro che questo tipo di visione, oltre a presentare inefficienze economiche e di progetto, ti porta a dover gestire sempre più complessità e ad avere sempre maggiori punti di rottura.

    Se anche tu sei in una situazione del genere segui i seguenti passi:

    1. Fai il censimento di tutti gli applicativi utilizzati dalla tua azienda;
    2. Traccia la modalità di interazione tra tutti gli applicativi (web service, batch etc.);
    3. Fai il censimento di tutte le macchine fisiche e virtuali su cui girano le applicazioni precedenti;
    4. Stima la quantità di risorse realmente utilizzate dalle applicazioni;
    5. Fai una stima sul tempo di gestione dell’intera infrastruttura.

    Dall’analisi precedente:

    1. Ottimizza il numero di applicazioni necessarie alla tua azienda. È molto probabile che alcuni software possano essere sostituti attraverso moduli aggiuntivi di una soluzione esistente;
    2. Verifica la vera esigenza in termini di risorse computazionali;
    3. Valuta i costi di gestione di tutta l’infrastruttura;
    4. Valuta i costi di mantenimento dell’hardware on premise.

    È in questo caso necessario portare avanti un progetto di Trasformazione Integrata che coinvolga la:

    • Trasformazione Organizzativa per fare in modo che l’organizzazione aziendale sia resa piú efficiente e sia pronta al cambiamento digitale.
    • Trasformazione Digitale:
      • che sappia mettere ordine nel caos degli applicativi presenti e sappia scegliere le nuove soluzioni con un occhio al futuro e uno all’organizzazione interna;
      • Che sappia razionalizzare l’infrastruttura fisica e la renda adatta al business. e dove non vi siano reali esigenza la esternalizzi.
    • Trasformazione del Business:
      • Per comunicare correttamente al mondo esterno la qualità e i benefici che questo cambiamento portano al cliente finale e ottenere un ulteriore slancio per la crescita aziendale.

    E ricorda:

    Nessuna struttura, anche artificiale, si sottrae al processo di entropia. È il destino ultimo di ogni cosa. (Philip K. Dick)

    Ps. Se vuoi confrontarti con me, lascia un commento o contattami in privato

  • E tu… che tipo di trasformazione sei?

    Oggi voglio partire con una provocazione: pensi che la tua azienda sia meno viva di un’automobile?

    Se ti dico E-call sai a cosa mi riferisco? Se non ne hai ancora sentito parlare sappi che da Marzo 2018, grazie ad una normativa europea, tutte le auto dovranno essere dotate di un sistema per la chiamata d’emergenza che permetterà di ridurre le morti sulla strada. (E-Call)

    Se anche questa volta ti stai chiedendo cosa lega la E-call con la tua azienda seguimi un attimo.

    Che ti piaccia o no, la tua azienda é costretta ad una continua trasformazione. Per citare una frase famosa: “nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma”

    Possiamo distinguere almeno 3 tipi di trasformazione per la tua azienda:

    1. La trasformazione “Normativa”

    Quella imposta da una modifica normativa e che devono seguire tutte le aziende del tuo stesso settore.

    Questa tipo di trasformazione puó essere:

    • uno slancio per la tua azienda perché costringe i tuoi clienti a dover acquistare nuovamente da te per essere conformi alla normativa;
    • la fine della tua azienda perché puó stravolgere a tal punto il tuo business da portarti fuori dal mercato
    1. La trasformazione “Follower”

    È quella trasformazione che si rende necessaria per seguire i tuoi competitor e per continuare a lottare nell’inseguimento dell’innovazione introdotta dal leader di mercato

    1. La trasformazione “Leader”

    È la trasformazione sana, quella per cui dovresti alzarti ogni mattina e far lavorare i tuoi collaboratori. Consiste nell’essere precursore dei cambiamenti e leader nella tua nicchia di mercato; nel lavorare per offrire prodotti e servizi innovativi e che continuino a farti essere il leader incontrastato del mercato

    Mentre sulla trasformazione “Normativa” non puoi fare molto, mi sembra ovvio che tu debba concentrare i tuoi sforzi per continuare ad essere l’azienda che porta avanti le trasformazioni “Leader” ovvero quelle che mettono in difficoltá i competitor.

    Come fare?

    Se leggi il mio blog puoi trovare molti spunti. Di sicuro non puoi ignorare i benefici e lo slancio che il Cloud e l’Internet delle Cose stanno portando ad ogni tipo di business.

    Se pensi che questi argomenti siano lontani dal tuo mondo stai facendo l’errore che ti costringerá a restare nella trasformazione follower, in balia delle decisioni dei tuoi competitor e a rincorrere le briciole di fatturato lasciate dagli altri.

    E ricorda

    Hai mai notato che chiunque vada più lento di te è un idiota, ma chiunque vada più veloce è un pazzo?”  George Carlin

    PS. Se trovi interessante l’argomento, lascia un commento con il tuo punto di vista.

  • La Digital Transformation fa schifo se non sai come farla

    Introdurre processi di Digital Transformation in azienda è fondamentale per continuare a essere competitivi sul mercato.

    Ma come farlo nel modo corretto?

    Quando si affrontano progetti di Digital Transformation spesso si fa l’errore di concentrarsi troppo sulla parte DIGITAL. Per portare al successo un progetto è invece fondamentale che il focus sia la TRANSFORMATION che porta con se non solo cambiamenti digitali ma anche cambiamenti organizzativi e strutturali per l’azienda.

    Ecco 4 punti da tenere sempre in osservazione in tutte le fasi di ideazione, progettazione e realizzazione di un progetto di Digital Transformation:

    1. Avere obiettivi chiari

    Sempre più consulenti proveranno, anche sull’onda del piano Industria 4.0, a convincervi che è il momento giusto per investire in nuovi progetti. Gli incentivi devono invogliarvi ad osare ancora di piú nella lotta alla competitivitá di mercato; ma non fatevi prendere dall’euforia e dall’idea di progetti facili.

    Individuate le aree dell’azienda che hanno bisogno di una “svecchiata”, identificate in maniera chiara ed inequivocabile uno o due obiettivi importanti da raggiungere e lavorate in maniera focalizzata solo su quelli.

    1. Fare in modo che l’innovazione sia al servizio del business e non il contrario

    Studiate in maniera oculata quanto l’innovazione è funzionale al business. Personalmente sono contrario all’innovazione ad ogni costo, sono invece favorevole all’ottimizzazione dei processi e allo sfruttare le potenzialitá tecnologiche per aiutare il nostro business a crescere.

    1. Considerare gli impatti del progetto su tutta l’azienda (dal portinaio all’ingegnere di processo)

    I processi di trasformazione portano una scossa all’intera azienda. Individuate le aree impattate dal cambiamento in maniera diretta e quelle che lo subiranno indirettamente. Per ognuna di queste aree prevedete un programma di change management dedicato. Ricordate di dare il giusto valore al processo di cambiamento e, se proprio dovete negoziare con il vostro fornitore ( anche se mi piace definirlo partner progettuale) non fatelo sulle giornate necessarie a fare il modo che il progetto sviluppato venga accettato in azienda.

    Che si parli con gli ingegneri della NASA o con il contadino di provincia, dovremo sempre affrontare un’opposizione al cambiamento e la buona riuscita del progetto dipenderá molto da come lo gestiremo.

    1. Darsi il giusto tempo

    Il processo di trasformazione non puó essere immediato, diffidate dai progetti all-in-one . Create un piano strutturato e a lunga visibilitá ma pretendete che siano ben definite le milestone e gli step intermedi.

    La trasformazione è nemica del caos. La trasformazione deve portare un caos controllato e per farlo serve una squadra che sappia gestire quello che agli occhi esterni sembra solo caos.

    E come dice Elon Musk

    Alla Nasa il fallimento non è accettato come risultato. Da noi invece sì. Perché se le cose non falliscono, significa che non stai innovando abbastanza.

    – Elon Musk

  • La guida definitiva per mettere in sicurezza la tua infrastruttura

    Abbiamo visto fino ad ora quali sono i blocchi, le insicurezze ma soprattutto i rischi che corri se non prendi consapevolezza che la continuità del tuo business è in pericolo e che potresti incorrere in danni incalcolabili.  Mi sembra chiaro anche che a questo punto tu sia un po’ frastornato e non sappia bene quale sia il punto dal quale iniziare a lavorare per porre rimedio alla situazione attuale

    La premessa da fare è  che se sei un IT administrator dovresti utilizzare i passi riportati di seguito per mettere al sicuro prima di tutto la tua professionalità. Prepara un report alla proprietà nel quale spieghi che se non verranno seguite le tue indicazioni non potrai essere ritenuto responsabile di tutte le problematiche più o meno gravi  che potranno succedere e fai percepire in modo netto e concreto quale è il modo professionale per gestire l’infrastruttura aziendale.

    Ecco di seguito la guida in 4 fasi, da seguire in sequenza, per garantire alla tua azienda di essere resiliente ad ogni tipo di imprevisto:

    • Step 1: Dotarsi di un sistema di Backup in Cloud o in una sede “sufficientemente” remota:

    Partiamo dal presupposto che conservare i vostri backup, in un NAS o una SAN nella stessa sala server o in una sala adiacente non mette al sicuro i vostri dati. È quindi fondamentale che vi dotiate di un sistema di backup, non importa quale software decidiate di utilizzare (Veeam o Evault per citare i primi due nella mia mente), ma è importante che sia in un luogo sicuro.

    Sapete perché consiglio di acquistare un servizio di Backup as a Service? Per due principali ragioni:

    1. non dovrete più preoccuparvi  di acquistare nuovo storage fisico al crescere della dimensione del backup, e potrete pagare sempre e solo per la reale dimensione necessaria;
    2. potrete contare sul supporto di specialisti per settare le policy e soprattutto per verificare che tutto continui a girare nel modo coretto. Il primo problema che si verifica quando serve un backup è che nessuno si é accorto che la procedura va in errore e che quindi l’ultimo backup valido è vecchio di parecchie settimane.
    • Step 2: Dotarsi di un sistema di Disaster Recovery.

    Partiamo con il definire cosa é un sistema di Disaster Recovery (DR):

    Disaster Recovery è l’insieme di processi e tecnologie atti a ripristinare sistemi, dati e infrastrutture necessarie all’erogazione di servizi “core business” a fronte di gravi emergenze (disastri).”  (fonte: Universitá di Roma)

    Quindi nel momento in cui dovessimo affrontare una grave emergenza ( incendio, alluvione, terremoto…) dovremo avere un’infrastruttura attrezzata e pronta ad essere accesa per ospitare solo e soltanto i servizi “Core business”.

    A differenza delle Business Continuity che garantisce che tutto funzioni senza percepire nessuna forma di disservizio anche se l’infrastruttura principale ha un fault, il DR è utilizzato solo in casi estremi nei quali è fisicamente impossibile recuperare e lavorare sulle macchine fisiche. Per essere considerato valido un sito di DR deve essere posto ad almeno 50Km di distanza da quello principale ( in bibliografia vengono riportate distanze di 150/200Km, ma 40/50Km sono già una distanza che ci rende tranquilli).

    In caso di disastro verrà quindi attivata, come definito nel Disaster Recovery Plan, la procedura per il ripristino d’emergenza delle funzionalità necessarie a far funzionare, anche se non con prestazioni pari al 100%, la tua azienda.

    Date le informazioni precedenti, è chiaro che il fatto di avere in una sala vicina a quella principale le vecchie macchine che invece di essere dismesse, si ipotizza possano essere accese in caso di disastro non è una soluzione perché:

    1. Non sono ad una distanza sufficiente da garantire che non siano coinvolte dal disastro
    2. Non è detto che al riavvio tutto funzioni correttamente. Nel piano di disastro infatti è prevista la verifica periodica dell’intera infrastruttura, compreso il funzionamento delle macchine virtuali e la verifica di consistenza dei backup usati per il ripristino.
    • Step 3: Introdurre un sistema di business continuity

    Che succede se dovesse verificarsi un problema alla vostra infrastruttura principale? Senza una business continuity (BC) il tuo business sarà bloccato in attesa che la problematica venga risolta e che i sistemi vengano riattivati.

    È importante capire in questo caso quanto è mission critical il tuo business e quante perdite economiche o danno di immagine possa portare un fermo macchina. Sulla scelta se dotarsi o meno di una BC, quelli precedenti devono essere i driver che guidano la scelta. Se essere fermi  qualche ora, al limite un giorno, non porta perdite di utili/clientela/loyalty al marchio, allora non è sicuramente da considerare prioritario dotarsi di una BC, in caso contrario è un investimento che con probabilità molto alta avrà il suo ritorno.

    • Step 4: Passare ad una soluzione Total Cloud

    Il passo finale è quello di avere, l’infrastruttura principale, la Business Continuity e il Disaster Recovery in cloud. In questa ipotesi avrai la garanzia che il tuo business non subirà mai un blocco.

     

    Resta inteso che dovete considerare obbligatori almeno i passi 1 e 2 e che, se non li avete già, il vostro business  è in serio pericolo e con lui anche la solidità delle vostra azienda e i dati e servizi che offrite ai vostri clienti.

  • Trova la chiave per liberarti dalle catene della tua infrastruttura!!!

    Nel precedente articolo abbiamo affrontato i motivi per i quali non puoi permetterti che l’infrastruttura della tua azienda sia gestita in modo approssimativo. Mentre leggevi l’articolo ho notato nelle smorfie del tuo volto che seppur fossi d’accordo sul fatto che “questo tizio alla fine sta dicendo cose sensate” ancora un bel po’ di domande sono rimaste a frullare nella tua testa.

    Proviamo quindi a chiarire i principali dubbi che, nel momento in cui inizi un progetto di razionalizzazione dell’infrastruttura e di migrazione in cloud, potrebbero ostacolarne il processo e soprattutto i motivi per cui sono falsi

    • Non sono sicuro di portare i dati della mia azienda in cloud

    Questa è una delle obiezioni più frequenti…

    Se da un lato riesco a capire che possa essere destabilizzante sapere che tutto il patrimonio informativo della tua azienda sia custodito da un “estraneo” (il Fornitore/Partner di servizi cloud) d’altro canto la  prima risposta a questa obiezione è relativa a tutti i temi sulla sicurezza dei dati affrontati nel precedente articolo. Come vedremo quando andremo a sviscerare i vari modi con i quali è possibile portare la tua infrastruttura in un data center di ultima generazione, esistono modalità che ti garantiscono di avere un ambiente completamente dedicato alla tua azienda  (il cloud privato) e che quindi ti rende sicuro della segregazione fisica dei dati tra la tua compagnia e il resto del mondo.

    • Chi mi garantisce che le risorse virtuali in cloud siano davvero a mia disposizione e che non ci siano problemi nel momento in cui ho esigenze di picco

    Nel mondo virtuale, dove le risorse sono condivise, può essere lecito chiedersi se quest’ultime siano davvero disponibili per le nostre esigenze e cosa potrebbe succedere al crescere del business o in caso di esigenze temporanee di picco. Il modo migliore per affrontare questo dubbio è quello di farsi aiutare da uno specialista a dimensionare correttamente l’infrastruttura in cloud, di affidarsi ad un provider affidabile e di prevedere nel contratto che i picchi di richieste siano gestisti in maniera automatica salvo poi rivedere le stime o pagare un extra per le risorse aggiuntive utilizzate.

    È sicuramente vero che la gestione dei picchi può essere un problema che potrebbe mettere in crisi la tua infrastruttura fisica nel momento in cui la naturale obsolescenza ti porta a dover effettuare un upgrade fisico. È invece molto più facile “prendere in prestito” risorse da una infrastruttura in continua crescita,  dimensionata per ospitare molti Clienti e in grado di accogliere il nuovo business che si acquisisce

    • Abbiamo appena aggiornato la nostra infrastruttura HW quindi non è il momento di pensare al cloud

    Fermo restando che esternalizzare la propria infrastruttura non significa per forza utilizzare servizi di cloud pubblico. In questo caso specifico è importante ricordare che i server sono solo una componente del tuo data center e che quindi per essere tranquillo di garantire la continuità operativa la soluzione migliore è quella  di affidarsi ad un servizio di Colocation o di definire un servizio di Disaster Recovery in cloud. Ad ogni modo il fatto di aver comprato nuove macchine non mette al sicuro te e il tuo business da tutte le problematiche descritte fino a questo momento.

    • Aggiungo un livello di complessità dovendo accedere ai miei server in remoto e non potendo intervenire fisicamente quando voglio

    Anche questo è un falso mito. Tra tutti il motivo più importante è legato al fatto che migrare la tua infrastruttura ti costringe a fare l’inventario delle macchine fisiche, delle macchine virtuali, delle applicazioni installate, delle procedure automatiche e di tutto quello che ruota intorno al tuo data center. Ti stupirai di quanto la routine giornaliera di porti ad essere inefficiente e disorganizzato nella gestione dei tuoi server.  Non è poi vero che non si possa intervenire fisicamente sui tuoi server, ma proprio per maggiore sicurezza puoi esternalizzare tutte le attività fisiche che devono essere fatte sulle tue macchine. Ultimo ma non meno importante, oggi si sta diffondendo quello che è definito Cloud Ibrido e che farà in modo che per te e per il tuo business sarà davvero indifferente il luogo in cui sono le tue macchine e soprattutto in quanti luoghi sono (in uno o più DC, on premise, ecc..). Proverò a raccontarti meglio nel prossimo articolo cosa è il cloud ibrido.

    Nel prossimo articolo approfondiremo le modalitá con le quali puoi mettere in sicurezza la tua infrastruttura, e le motivazioni che dovrebbero guidare la tua scelta.

    Nel frattempo se hai dubbi, curiosità domande non esitare a contattarmi!!! Make your choice… and… Share the knowledge!!!

  • Perché la trasformazione della tua azienda passa dalle nuvole

    Ho già espresso in altre occasioni il mio punto di vista sul fatto che un buon reparto IT deve essere a supporto del Business e deve focalizzarsi sulla semplificazione dei processi per far funzionare come una macchina perfetta la tua azienda. È anche vero che molto spesso, tale reparto è sottodimensionato e non è in grado quindi di garantire i massimi standard qualitativi in termini di sicurezza e affidabilità di tutta l’infrastruttura.

    D’altro canto non è certo colpa degli IT Manager se il budget a loro disposizione non è sufficiente per avere sale server di ultima generazione, sistemisti dedicati a garantire che tutto funzioni e personale impiegato a verificare costantemente che l’infrastruttura sia sempre funzionante al 100%.

    Per quanto possa sembrare controintuitivo a chi non è un esperto del settore, nella maggior parte dei casi (direi praticamente sempre) avere l’infrastruttura in casa comporta un aggravio di costi e soprattutto mette davvero in pericolo la tua azienda con un rischio economico incalcolabile.

    Giusto per toccare un argomento d’attualità pensiamo al caso del worm Wannacry  che ha messo in ginocchio molte nazioni e che ha creato seri danni a molte aziende.  Ho personalmente sentito IT Manager che hanno preferito spegnere i loro server e scollegare il loro business dal mondo per non rischiare di essere contagiati. Credi che questa possa essere la soluzione per mettere al sicuro la tua azienda? Se la riposta è SI, allora ti faccio il mio in bocca al lupo e credo che non serva continuare a leggere ancora. Se come invece credo, pensi anche tu che sia inaccettabile correre questo tipo di rischi, analizziamo insieme in questo e nei successivi articoli:

    1. Perché dovresti esternalizzare la tua infrastruttura nel Cloud;
    2. Le obiezioni che ostacolano il processo ed il motivo per cui sono false;
    3. I modi in cui è possibile effettuare il porting in cloud della tua infrastruttura;
    4. Gli step da seguire per mettere al sicuro la tua infrastruttura.

    Iniziamo ad approfondire se esternalizzare la tua infrastruttura, in tutto o in parte, sia l’unica scelta possibile o se esistono alternative valide. Purtroppo, anzi direi per fortuna, la risposta a questa domanda è davvero una sola: meglio esternalizzare la tua infrastruttura indipendentemente dalla modalità con la quale lo farai.

    Provo ad utilizzare un esempio semplice per provare a spiegarti il perché di questa risposta netta. Mettiamo che tu abbia 1 Milione di Euro in contanti, saresti tranquillo a tenerli in casa? In questo caso la cosa più giusta da fare, prima ancora di decidere come gestire il capitale, sarebbe quella di esternalizzare il servizio di custodia del tuo capitale. Questo non vuol dire scegliere come e se investire il capitale, se mettere i soldi in un libretto di risparmio, se investire in borsa, o se tenerli in una cassetta di sicurezza. Vuol dire essere certi che qualunque sarà la scelta sarai sicuro di poterla fare con la serenità di non doverti preoccupare di custodire i soldi da furti, incendi o altre catastrofi.

    Ecco lo stesso vale per la tua infrastruttura, portarla in un Data Center di ultima generazione è la prima scelta da fare, ed è necessario essere consapevoli di questo prima ancora di decidere in che modo, se utilizzando servizi di Cloud pubblico, Cloud Privato, Colocation, Cloud Ibrido o qualcosa che non è  ancora stato inventato

    Qualunque sarà la decisione che prenderai sarai sicuro che, scegliendo un Data Center con gli adeguati livelli di sicurezza e un giusto partner che ti supporti in questo cambiamento, non dovrai preoccuparti delle sciagure che potranno succedere alla tua sala server (incendio, alluvione, furto, corto circuito ecc.).

    Il driver che ti deve guidare in questa scelta è sempre relativo a quanto importanti siano i dati della tua azienda. Può essere accettabile perdere tutti i dati e le informazioni della tua azienda? Chiunque si aspetta che questo non succeda, ma credi che il fatto di fare un backup notturno e tenerlo nella stessa stanza dove sono i tuoi server possa farti dormire sonni tranquilli? E se anche lo fosse, puoi accettare di restare fuori dal mondo e smettere di fare business a causa di un calo di energia elettrica o di una interruzione di connettività? E se peggio ancora dovesse andare a fuoco il tuo DC? Puoi permetterti di bloccare tutte le attività per un mese prima di riprendere a lavorare?

    Partiamo da questi presupposti per analizzare nei prossimi articoli le obiezioni che in genere ti rendono scettico sull’esternalizzare l’infrastruttura e perché sono false e affrontiamo quali sono le modalità con le quali puoi eseguire queste operazioni. Ti darò poi dei suggerimenti da seguire per mettere al sicuro la tua azienda partendo da zero.

    Se hai dubbi, curiosità o domande sono sempre qui ad ascoltarti…. Make your choice.

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