La guida alla Trasformazione Integrata

Brand Reputation

  • La legge della Leadership

    Ho deciso di dedicare una parte della mia rubrica ad alcuni libri che hanno influenzato e che influenzano il mio modo di lavorare. Primo fra tutti é un libro di Al Ries che si intitola “Le 22 immutabili leggi del marketing” che ti consiglio sicuramente di leggere e che ogni buon imprenditore dovrebbe avere ben impresso in mente

    Vedremo in vari step questo libro perché secondo me è davvero un libro importante.

    Il libro è ormai datato ma le 22 immutabili leggi del marketing non sono davvero cambiate, quindi l’intento di Al Ries è stato sicuramente raggiunto e le sue affermazioni sono valide ancora oggi.
    Non vedremo tutte e 22 le leggi, ti consiglio di comprare il libro; oggi ci focalizziamo solo sulla legge numero 1.

    La prima legge di Al Ries é la Legge della leadership.

    Legge della leadership afferma che “è meglio essere primi che è meglio degli altri”.
    L’errore che facciamo come imprenditori e spesso di essere troppo focalizzati sul prodotto piuttosto che sulla percezione che le persone hanno del nostro prodotto. Molto spesso pensiamo che per essere primi il nostro prodotto deve essere meglio degli altri.

    In realtà non è così. Quello che dobbiamo fare è andare a prenderci la nostra nicchia di mercato, differenziarci dalla concorrenza per essere diversi e quindi primi per la risoluzione di un determinato problema dei nostri clienti. Dobbiamo tenere bene in mente, un cosa fondamentale di cui parla Al Ries: nessuno conosce i secondi.

    Se pensiamo al primo uomo che é andato sulla luna lo conosciamo tutti, e il secondo? Io non lo conosco non so tu!!!

    Quindi, nella nostra vita da imprenditore, dobbiamo puntare a diventare i primi in una nicchia di mercato. Come dice Al Ries in altre leggi, se non esiste una categoria ne creiamo una nuova per essere primi. Se non possiamo dominare la categoria nella quale siamo ora, se siamo secondi terzi o peggio ancora più avanti nelle classifica delle aziende che dominano questa categoria, dobbiamo uscire fuori da questa categoria e crearne una nuova che acquisisca i clienti da un altro angolo d’attacco quindi risolva il problema del cliente da un’altra focalizzazione!!!

    Vedremo anche altre leggi nella nel corso delle prossime pillole.

    Fammi  sapere se tu hai già letto questo libro è che ne pensi, e per non perderti le altre pillole e per non perderti le altre leggi iscriviti al mio canale in modo da essere sempre aggiornato!!!

  • Governa il vento della Trasformazione

    Conosci il detto “nessun vento è favorevole per il marinaio che non sa dove andare“?

    Oggi riflettevo in realtà di quanto questo sia concreto anche per la trasformazione della tua azienda.

    Ci capita a volte di perderci nella quotidianità e di non sapere dove portare il nostro business e di lasciarci guidare:

    • dalle onde del business;
    • dalle onde della concorrenza;
    • dalle onde delle richieste dei nostri clienti;

    che sono tutte  onde che possono aiutarci a portare la barca nel porto e quindi nella direzione verso la nostra meta ma, se non le sappiamo governare, possono lasciarci in balia, proprio come una barca che si trova in un oceano agitato.

    Quelli che vorrei provare a darti sono solo tre punti di osservazione che dovresti avere ben chiaro quando la mattina ti metti a navigare la tua azienda.

    1. devi avere sempre presente il focus e l’obiettivo che vuoi raggiungere; dove vuoi portare la tua azienda? qual è l’obiettivo di fatturato? qual è il tuo target di clienti? chi sono i tuoi competitor e come combatterli? quali sono le parti differenzianti dei loro prodotti rispetto ai tuoi?
    2. devi allo stesso tempo navigare la trasformazione della tua azienda. Non puoi aspettare e guardare quello che fanno gli altri perché altrimenti arriverà un’onda anomala che romperà la tua barca e ti fará affondare; ma devi essere tu a guidare la trasformazione. In questo modo puoi portare la tua azienda in acque calme o in acque che sei navigare dove sai cosa c’è nel fondale, dove sai che tipi di venti ci sono, e dove sai anche gestire le situazioni critiche.
    3. Devi essere preciso e puntuale nel puntare le vele. Lì dove c’è il vento, se non sappiamo mettere la vela nella direzione giusta, non riusciamo a prendere il vento a pieno e non riusciamo a far esplodere e far andare alla giusta velocità il nostro business.

    Tieni questi tre punti ben in mente quando entri ogni mattina nella tua azienda e vedrai che sarà tutto più facile.

    La nota fondamentale é: non lasciarti coinvolgere e non lasciarti intrappolare: dalle esigenze giornaliere, dalle spinte delle varie onde di tutte le richieste dei tuoi clienti, di tutte le lotte che devi combattere contro la concorrenza, contro un servizio che a volte non funziona, contro fornitori che non sono sempre partner dell’azienda, ma prendi le redini della tua azienda e portala lì dove vuoi tu.

    Fammi sapere come guidi la tua azienda e soprattutto iscriviti al mio canale Youtube per non perderti gli altri video.

  • Come gestisci i “PROBLEMI” della tua azienda?

    In questi giorni ho iniziato a leggere il libro di Fabio De Felice dal titolo “Il Decision making e i sistemi di decisione multicriterio”.

    In particolare mi sono fermato per un attimo a riflettere sull’etimologia della parola problema. In realtà la parola problema deriva dal greco e significa gettare avanti, quindi guardare oltre, vedere quella che é la situazione attuale e quella desiderabile. Vedendo il problema da questo punto di vista ovviamente cambia anche il modo in cui possiamo affrontarlo e risolverlo.
    Vorrei quindi provare a darti tre punti di attenzione da utilizzare nel momento in cui affronti un problema.

    1. Ricordati sempre che ogni problema nasconde delle opportunità e ogni opportunità nasconde dei possibili problemi.
    2. Proprio perché un problema ci ferma ad analizzare quello che sta succedendo e ci porta a cercare di capire qual è la soluzione desiderabile approfitta del fatto di avere un problema per fermati e individuare qual è la situazione desiderabile. Qual è il punto dove vuoi andare? Proprio come nell’etimologia vediamo di guardare avanti e capire dove vogliamo andare.
    3. Non farti prendere dagli eventi, nel momento in cui c’è un problema, qualunque esso sia piccolo o grande, fermati e rifletti a mente fredda; non prendere mai decisioni troppo affrettate e metti su carta step by step quali sono i passi che vorrai compiere per risolvere questo problema. Si, conosco la tua obiezione sul fatto che non è sempre possibile aspettare e risolvere i problemi con tranquillità o senza frenesia ma devi anche trovare nel momento di frenesia un attimo di relax mentale, di calma, per fare in modo che la situazione desiderabile sia realmente quella in cui andrai con la tua risoluzione del problema altrimenti troverai un problema risolto a metà e troverai un problema che si ripresenterà.

    Fammi sapere anche qual è il tuo metodo per risolvere i problemi e collegati sul canale Youtube di Trasformazione Integrata per non perderti altri video.

     

  • Sei davvero una azienda LEADER? Segui questa guida per diventarlo

    Oggi voglio partire dalla riflessione: siamo sempre più circondati da aziende “Leader“.

    Ma realmente possiamo essere tutti aziende leader? la premessa é dal mio punto di vista potremmo; ovvio che per darci questo appellativo dobbiamo anche essere molto ben focalizzati e dobbiamo essere ben distinguibili dai nostri competitor.

    Come fare a diventare azienda leader? io ti consiglio di questi tre test semplici passi.

    1. Innanzi tutto individua il tuo ambito d’eccellenza e il tuo prodotto o servizio che risolve in maniera unica un problema dei tuoi clienti. Questa sembra una banalitá ma forse é la parte più difficile per la nostra azienda perché siamo sempre stati abituati, al fine di far crescere il fatturato, far crescere i nostri clienti e soprattutto nella nostra testa per non perdere nessuna opportunità essere pronti a risolvere qualunque problematica dei nostri clienti. Invece la parte che ci dovrà differenziare è proprio il fatto che noi dovremmo essere riconosciuti per un ambito specifico e per una eccellenza specifica. Se ad esempio ho un problema alla spalla non andrò dall’ortopedico generico ma andró dall’ortopedico specializzato in problemi alla spalla.
      Anche questo deve valere per la tua azienda.
    2. Come secondo punto dobbiamo individuare la nostra nicchia di clienti ovvero a chi è rivolto questo prodotto; questo problema specifico che va a risolvere per quale tipo di azienda o per quale tipo di situazione è ideale? Anche qui se torniamo all’esempio della spalla potrei essere l’ortopedico specializzato in spalle per sportivi. Ovvio che più stringo il settore più nella mia testa sto riducendo la mia base clienti o i miei possibili clienti; in realtà sto aumentando di molto il mio potenziale di fatturato perché sempre di più cerchiamo degli specialisti a cui rivolgerci qualunque sia il nostro problema e qualunque sia il momento in cui stiamo andando a effettuare questa ricerca.
    3. Il terzo punto è proprio quello di capire cosa ci differenzia dei nostri competitor e dalla concorrenza: ovvero perché sono il miglior dottore in cura della spalla per sportivi? Devo conoscere bene quello che offrono i miei competitor, devo conoscere bene quale é il mio angolo d’attacco e quale é la mia differenza e soprattutto devo saperlo comunicare bene.

    In tutto questi step ovviamente la trasformazione integrata è fondamentale  perché in tutte queste tre fasi dovremo andare a introdurre strumenti che vengono dalla digital transformation; quindi dovremo trasformare la nostra azienda, dovremmo avere una trasformazione organizzativa per fare in modo che la nostra azienda sia pronta a questo tipo di trasformazione e dovremo rivoluzionare il business ovvero dovremo essere molto puntuali nel momento in cui ci presenteremo sul mercato con il nuovo tipo di prodotto.

    Fammi sapere che ne pensi anche tu e se ti stai già focalizzando per trovare clienti e iscriviti sul mio canale per non perdere nessun altro video.

     

  • La tua Brand Reputation ti aiuta a non perdere clienti e ad acquisirne di nuovi?

    Oggi parliamo di brand reputation in maniera allargata.
    Qualche tempo fa ho ricevuto una e-mail da una persona che mi segue e mi raccontava di aver avuto nell’ultimo periodo  dei problemi perché ha perso il suo miglior cliente e perché ha dovuto rinunciare ad un cattivo pagatore; questo ha portato, per la sua piccola impresa, a perdere una grande porzione di fatturato. Nella mail mi chiedeva alcuni consigli su come fare per recuperare fatturato o per trasformare il suo settore.

    In realtà, dobbiamo fare un passo indietro. Prendendo il caso specifico sono andato ad analizzare e valutare quella che é la presenza sul mercato:

    • l’azienda ha un sito web aggiornato forse cinque anni fa,
    • una pagina facebook non aggiornata tre anni,
    • potrei continuare con il resto…

    Ovvio che se continui a pensare che la tua azienda possa basarsi sul passaparola e sui clienti acquisiti avrai delle grosse criticitá. Ovvio che devi
    valutare quanto sei ostaggio del tuo cliente migliore o dei tuoi primi clienti migliori e devi fare in modo che il tuo fatturato sia ben bilanciato  perché se succede che il tuo miglior cliente decide di cambiare fornitore (quello che è successo alla persona che mi ha scritto) devi essere sicuro che la perdita non sarà così grave. Non devi quindi essere vincolato ad un  cliente perché in quel caso sarà lui ad avere il potere.  Aggiungo che per fare in modo che
    questo succeda devi avere un’azienda che sia più presente sul mercato e non puoi oggi non utilizzare strumenti quali il blog aziendale, il sito aziendale, la pagina facebook aziendale e tutti gli altri strumenti web per far si che la brand reputation cresca.
    Non esiste al mondo cliente che non arrivi da noi già preparato su quello che il nostro prodotto/servizio, e non esiste che possiamo cominciare una
    trattativa da zero (a freddo) senza che il prospect sappia chi siamo perché questo ci porterà a soffrire la perdita dei clienti, a soffrire nell’acquisizione di nuovi e a soffrire in tutto il processo di gestione della nostra azienda.

    Partiamo quindi dalle cose semplici e basilari; impegnati ad avere un blog aggiornato, ad avere una una pagina facebook aggiornata e a fare in modo che l’azienda sia qualcosa di concreto.
    Se parlo con un cliente/prospect, anche supponendo che faccia un’acquisizione a freddo, quello che fará e andare su  Google e cercare quello che é il mio prodotto e quelli che sono i prodotti della concorrenza e andrá ad analizzare le opinioni degli altri clienti.
    Dovrà quindi trovare molte informazioni su di noi, dovrà avere molti clienti che parlano bene di noi, e dovrai fare in modo che quando tu sarai andato via dal cliente internet lo aiuti ad avere un idea migliore di quella che gli ha lasciato.
    Devi quindi essere ossessionato sul tuo brand, devi essere ossessionato a fare in modo che  si parli e si parli bene della tua azienda, devi essere ossessionato nel fare in modo che la brand reputation della tua azienda cresca. Impegnati su questo e vedrai che i risultati cambieranno.

    Non è semplice, e questa è una cosa che devi sapere, perchè ovviamente non è immediato questo tipo di percorso. Non basta scrivere un articolo di un blog, non basta fare un video, non basta avere una pagina con 100 follower per far sì che le persone abbiano fiducia nella tua azienda. Quindi dovrai
    lavorarci e sarà uno di quei progetti a lungo periodo che porterai avanti per sempre e continuerai a farlo in modo che tutto continui a crescere e che i tuoi clienti si fidino sempre più di te.
    Fammi sapere che ne pensi e se lo sta già facendo

     

  • Sai valutare il ritorno del tuo Marketing? Conosci il Lifetime Value dei tuoi clienti?

    Parliamo di marketing focalizzandoci su quelli che sono i risultati ci aspettiamo dalle nostre campagne di marketing.
    Uno degli errori che facciamo spesso, soprattutto nel momento in cui sta crescendo la nostra azienda, é farci prendere dal’ego dell’imprenditore,
    ovvero la voglia di far vedere che la nostra societá sta crescendo. Spendiamo quindi in campagne di marketing senza valutarne il ritorno.
    Non possiamo emulare quello che fanno le grandi aziende, non possiamo per esempio comprare la pubblicità di una tv locale piuttosto
    che il cartellone in centro città se non sappiamo valutarne il ritorno. Non siamo Coca Cola che ha un budget in marketing così grande che può riempirlo con vari media e in vari modi e che in realtà può valutare in maniera diversa il valore delle campagne di marketing.

    Perché per Coca Cola può valere il detto basta farsi vedere o purché se ne parli (aggiungo io: in maniera positiva) per la tua azienda NO.

    Per la tua azienda soprattutto se stai iniziando a fare marketing seriamente quello che devi andare a calcolare é il costo per singolo
    lead e il costo per singola conversione del lead. dovrai inoltre andare a valutare quello che poi è il lifetime value del tuo cliente.

    Per farla molto semplice, se banalmente una campagna di marketing ti costa 1 e il suo ritorno é 1,10 allora é una buona campagna di marketing.
    Non è peró detto, almeno in prima istanza, che se una campagna di marketing ti costa 1 ma il ritorno sul primo acquisto é 0,80 -0,90 o anche 0,70 non sia una buona campagna di marketing. In questo secondo caso dovrai essere più bravo a valutare il Lifetime Value del singolo cliente acquisito
    Quindi se acquisire un cliente acquisito mi costa 1 ma nel corso della sua vita mi acquista e quindi mi ritorna più di uno (direi anche molto più di uno) sará una buona campagna di marketing in caso contrario dovremmo bloccarla piuttosto che andare a ripensare al modello di business in cui stiamo offrendo il prodotto al nostro cliente, piuttosto che continuare a fare il testing A-B per capire quale campagna di marketing converte meglio e quale é il ritorno migliore.

    Dobbiamo ovviamente introdurre degli strumenti e cominciare ad avere ben chiaro nella nostra mente quali sono i costi del marketing e qual è il ritorno.
    Non si fa marketing per ego o perché si deve fare, ma si fa marketing perché è una cosa fondamentale per far crescere il nostro business.

    Non ci interessa almeno finché non diventeremo grandi quanto Coca Cola, fare campagne di marketing solo per far conoscere il nostro marchio ma ci
    interessa fare marketing focalizzato alla nostra nicchia di clienti e ci interessa fare marketing che abbia un ritorno certo sull’investimento

    Fammi sapere se è già iniziato a fare campagne di marketing anche tu e come stanno andando soprattutto se valuti già il lifetime value dei tuoi clienti

  • Aumenta la tua brand reputation attraverso un programma di referenze

    Hai già introdotto un programma di referenze nella tua azienda?
    Molto spesso sottovalutiamo l’opinione dei nostri clienti e la potenza che la referenza di un nostro cliente ha per l’acquisizione di nuovi clienti e per aumentare la brand reputation della nostra azienda.

    Quello che dovremmo sapere é che i nostri migliori referral sono i clienti soddisfatti; tuttavia mi sento di dire che un cliente non soddisfatto può diventare uno dei nostri referral più grandi. Se ci impegniamo e abbiamo un programma di referenze ben definito possiamo fare in modo di aumentare in maniera esponenziale i clienti che parlano bene dei nostri servizi e possiamo da un altro unto di vista conoscere i mal di pancia di clienti un po’ meno soddisfatti. Questo  perché nel momento in cui andremo a chiedere una referenza, oltre al fatto di dover fare un’analisi preliminare per capire se possiamo permetterci di chiederla, possiamo creare un questionario di referenza in cui introdurre delle domande che ci aiutino a capire
    cosa ha funzionato molto bene e cosa è da migliorare.
    In ultima analisi possiamo anche cercare di recuperare quei clienti che non sono soddisfatti del nostro servizio perché, puó succedere di non riuscire a fornire il servizio eccezionale che abbiamo promesso al nostro cliente; la differenza sará nel modo in cui gestiamo le criticità e nel modo in cui ci mostriamo  disponibili ad ascoltare le esigenze del nostro cliente.
    Quello che ti consiglio, se non l’hai ancora fatto, é di introdurre anche tu un programma di referenze. Farlo può essere abbastanza semplice, crea un template di referenza da inviare al tuo cliente in modo da semplificargli il lavoro, siamo tutti molto indaffarati e questo potrebbe impedire al cliente di scrivere da zero la tua referenza, quindi  diamogli un consiglio in modo da  semplificare il lavoro.
    Ti sorprenderai di quanti clienti saranno felici di spendere una buona parola per la tua azienda ma soprattutto avrai dei feedback davvero
    sinceri nel momento in cui ti mostrerai davvero interessato a ricevere le critiche e a cercare di soddisfare le esigenze per migliorare il
    servizio che offerto

    Fammi sapere se hai giá introdotto un programma di referenze e che risultati ti ha portato.

  • La teoria delle finestre rotte applicata alla tua azienda

     

     

    Hai mai sentito parlare della teoria delle finestre rotte? Nasce da un esperimento eseguito da un ricercatore americano nel 1969.
    Egli lasciò due automobili identiche, stessa marca, modello e colore abbandonate in strada, una nel Bronx, zona povera e conflittuale di New York, l’altra a Palo Alto, città ricca e tranquilla della California. Scopri in questo video cosa successe alle due auto e perché questo esperimento puó aiutarti ad evitare che ci siano finestre rotte nella tua azienda e a creare un team vincente ed essere il manager con il quale tutti vorrebbero lavorare

  • La teoria delle finestre rotte applicata al tuo business [La guida per creare il miglior team vincente]

    Hai mai sentito parlare della teoria delle finestre rotte?

    È una teoria molto interessante sui comportamenti sociali che bene si applica al mondo del business.

    (fonte Wikipedia) Nel 1969 un professore dell’università di Stanford condusse un esperimento sociale.

    Egli lasciò due automobili identiche, stessa marca, modello e colore abbandonate in strada, una nel Bronx, zona povera e conflittuale di New York, l’altra a Palo Alto, città ricca e tranquilla della California.

    Ciò che accadde fu che l’automobile abbandonata nel Bronx cominciò ad essere smantellata in poche ore, perdendo le ruote, il motore, gli specchi, la radio, e così via; tutti i materiali che potevano essere utilizzati vennero rubati e quelli non utilizzabili vennero distrutti. Al contrario, l’automobile abbandonata a Palo Alto rimase intatta.

    Tuttavia, l’esperimento in questione non terminò così. Infatti, dopo una settimana, quando la vettura abbandonata nel Bronx era stata completamente demolita mentre quella a Palo Alto era rimasta intatta, i ricercatori decisero di rompere un vetro della vettura a Palo Alto. I ricercatori assistettero alla stessa dinamica di vandalismo che avevano registrato nel Bronx: furto, violenza e vandalismo ridussero il veicolo nello stesso stato di quello abbandonato nel distretto malfamato di New York

    La prima lezione di questo esperimento è che l’ambiente esterno influenza il comportamento delle persone, e, cosa ancora più importante, anche dove l’ambiente sembra ottimale una sola variabile negativa può sfociare nel degrado.

    Sulla base dell’esperimento appena analizzato, proviamo a definire le regole per evitare che ci siano finestre rotte nella tua azienda, per creare un team vincente ed essere il manager con il quale tutti vorrebbero lavorare:

    1. Guida con l’esempio

    Sembra una cosa scontata, ma le persone tendono ad emulare il comportamento di chi gli è vicino. Non puoi pretendere che il tuo team agisca in un determinato modo se non sei tu il primo a farlo.

    1. Fai sentire le tue persone parte di un progetto più grande

    Se vuoi far crescere la tua azienda e vuoi avere al tuo fianco persone motivate, devi farle sognare e renderle parte di un progetto più grande. I migliori sono persone ambiziose e non lavorano solo per lo stipendio, ma per sentirsi partecipi e coinvolti in qualcosa che li stimoli e li renda orgogliosi.

    1. Condividi le decisioni e le esperienze

    Essere una squadra vuol dire essere tutti parte del processo decisionale e vuol dire essere tutti quanti arricchiti dalle esperienze altrui. Non prendere decisioni in maniera unidirezionale, ma condividi con il tuo team la strada migliore per loro e per la tua azienda. Fai inoltre in modo che l’esperienza e i successi, nel rispetto dell’individualità, siano la ricchezza della squadra.

    1. Prendi rischi per la tua squadra

    Non cercare il colpevole a tutti i costi, ma difendi e corri dei rischi per il bene del tuo team. La fiducia è una degli elementi fondamentali nella costruzione di una squadra vincente (si vince insieme e si perde insieme).

    1. Non parlare mai male di nessuno

    Sempre nell’ottica di guidare con l’esempio, non parlare mai male di nessuno. Né dei competitor, né dei colleghi di altri reparti né tantomeno delle risorse del tuo team. Il rispetto verso il lavoro di ognuno deve essere sacro.

    Ricorda che la spinta piú forte è la passione piuttosto che i soldi. Crea una squadra unita e invincibile con la quale vincere le battaglie del business e, scoprirai il modo per attrarre solo le persone migliori.

    Non sottovalutare i piccoli particolari che sono la causa delle prime crepe e poi dei vetri rotti e ricorda:

    “Non assumi una persona più in gamba di te, per dirgli poi che cosa deve fare. Tu assumi una persona più in gamba di te, per farti dire da lui che cosa devi fare”. [Steve Jobs]

    Ps. Se vuoi confrontarti con me, lascia un commento o contattami in privato

  • Selezioni i tuoi clienti come fanno gli americani [scegli con chi lavorare]

    Sei tu a scegliere i tuoi clienti o lavori con chi capita?

    In questi giorni mi sono preso un po’ di tempo per me e sono in vacanza in giro per l’America. Ci sono molte considerazioni che possono aiutare il nostro business, ma una su tutte mi ha fatto riflettere: il modo in cui gli americani selezionano chi può entrare negli States.

    Nulla è scontato e nell’ordine devi:

    1.  Chiedere il visto da turista e pagare per ottenere l’Esta;
    2. Passare il controllo passaporti arrivato in America;
    3. Comunicare dove alloggerai e quanto ti fermerai;
    4. A loro discrezione superare qualunque altro tipo di verifica.

    Ti è chiaro il motivo per cui è necessario tutto questo? In fin dei conti vuoi solo andare a passare qualche giorno di ferie e contribuire alla loro economia.

    Non è solo una questione di sicurezza, ma anche e soprattutto legato al fatto di voler essere certi che chi entra abbia i requisiti per portare valore al paese e a chi ci vive e non diventare un costo per la società.

    Perché tu credi che chiunque sia interessato al tuo prodotto/servizio sia “degno” di essere un tuo cliente e piuttosto non applichi la strategia degli americani per selezionare con chi lavorare e fare in modo che aumenti il valore della tua impresa?

    I clienti non in target sono un problema perché:

    • Ti fanno lavorare più del necessario;
    • Non sono soddisfatti del tuo lavoro;
    • Non sono fedeli;
    • In genere sono dei cattivi pagatori e devono essere rincorsi dal tuo recupero crediti;
    • Non rappresentano dei buoni referall per la tua azienda.

    Vorresti anche tu scegliere i tuoi clienti? Vediamo insieme come farlo

    1. Lavora con il marketing educativo per posizionare al meglio il tuo prodotto /servizio e fare auto squalificare i clienti non in target. È compito del tuo marketing fare in modo che entrino nel tuo funnel di vendita solo i potenziali in target. È necessario comunicare in maniera netta e differenziante la strategia dell’azienda, la metodologia di lavoro, il problema che risolve il tuo prodotto/servizio e posizionare anche il livello di spesa;
    2. Definisci le regole di ingaggio e non rincorrere chiunque;
    3. Definisci le regole di fatturazione e fatti pagare una buona percentuale in anticipo;
    4. Definisci preliminarmente il tuo metodo di lavoro e i requisiti per poter lavorare insieme;
    5. Imponi delle penali anche sui ritardi del cliente. L’impegno e i vincoli devono essere reciproci.

    Fai in modo che lavorare con te diventi qualcosa di esclusivo e limitato e vedrai che potrai scegliere con chi lavorare e far crescere il valore e la fedeltà dei tuoi clienti.

    E ricorda:

    Se stai cercando di creare una società, sappi che è come preparare una torta. Bisogna avere tutti gli ingredienti nella giusta proporzione. [Elon Musk]

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