La guida alla Trasformazione Integrata

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  • Smettila di rimandare!!! [La guida per iniziare la Trasformazione Integrata della tua azienda]

    Sei anche tu un procrastinatore seriale?

    Rimandare costantemente la trasformazione integrata della tua azienda, sia sul fronte tecnologico che produttivo, rappresenta probabilmente l’azione che compi con maggior frequenza.
    Vediamo insieme come evitare di procrastinare e portare la tua azienda ad un livello superiore.

    Partiamo con l’individuare i motivi che ti portano a rimandare il processo di trasformazione:
    • Paura di compiere passi falsi e quindi mettere in difficoltà il business consolidato;
    • Paura di non riuscire a portare avanti il processo di trasformazione;
    • Poca convinzione nell’utilità della trasformazione integrata;
    • Riluttanza al cambiamento, specialmente dopo anni statici nei quali non hai affrontato cambiamenti nella gestione dell’azienda e del tuo business;
    • Timore che il processo di cambiamento possa essere lungo e complesso;
    • Paura di avere un aggravio di costi e di non essere in grado di procedere in autonomia;
    • Mancanza di una definizione chiara delle priorità per la crescita del tuo business da qui ai prossimi 5/10 anni.

    Queste cause, così come altre che rappresentano delle varianti di quello che potremmo definire “timore di evolvere”, fanno sì che tu decida di temporeggiare e cercare di individuare palliativi che potrebbero rendere la trasformazione del tuo business meno disruptive.
    Devi sapere che la trasformazione del tuo business è un bene per la tua azienda perché ti permette di guardare le problematiche dei tuoi clienti da punti di vista diversi e di essere continuamente alla ricerca di soluzioni in grado di fornire il miglior prodotto/servizio e la migliore esperienza di acquisto.

    Quelli che trovi di seguito sono i passi da compiere per fare in modo che il problema della procrastinazione non tenga fermo ai blocchi di partenza:
    1. Pianifica

    Come dico spesso il processo di trasformazione integrata deve essere strutturato e richiede di essere progettato con stile ingegneristico.
    La fase di studio é fondamentale per poter capire quali sia il punto di partenza e fissare con precisione gli obiettivi di breve, medio e lungo periodo che ci si aspetta di raggiungere
    La pianificazione ti permetterà di sentirti più sereno sul processo che stai per intraprendere e ti darà maggiore sicurezza sul fatto che ogni aspetto possa essere sotto controllo e che tu possa prevenire eventuali errori.

    1. Definisci una voce di budget

    Come dico spesso, il budget di ogni azienda che funziona è idealmente illimitato, sono solo le prioritá che definiscono dove destinarlo. È quindi importante che riservi un budget ai progetti di trasformazione della tua azienda in modo da dargli la giusta importanza e per riservare di conseguenza tempo e competenze tue e delle tue risorse

    1. Sfrutta il lavoro di squadra

    Rendi partecipe della trasformazione i tuoi collaboratori e falli sentire parte del progetto di cambiamento. In questo modo non saranno solo le tue competenze a crescere ma anche quelle dei tuoi collaboratori.
    Approfitta di questa fase per valorizzare le tue risorse e per assegnargli responsabilitá crescenti. Il lavoro di squadra fa la differenza nel traino del progetto e ti evita di rimanere bloccato e senza energie per proseguire.

    1. Vivi il cambiamento come una spinta al futuro

    Puó sembrare banale, ma se sei convinto che il tuo futuro e quello della tua azienda saranno migliori grazie al progetto che stai portando avanti, sarai spinto all’azione.
    Se senti forte l’esigenza di cambiare, nulla potrá fermarti. Considera che ci sará sempre, in alcuni casi a “fin di bene”, chi ti spingerá a restare nello stato attuale e cercherá di convincerti che gli sforzi nel processo di trasformazione sono inutili se non addirittura contro producenti, sta solo nella tua forza di volontá e convinzione lasciar cadere nel vuoto i consigli negativi.

    1. Fatti aiutare da un esperto

    Considera infine che un progetto di trasformazione integrata non si puó improvvisare. È quindi importante che in tutti gli step precedenti, ti faccia aiutare da un consulente che ti permetterá di non bloccarti e non procedere per tentativi ma di andare spedito e senza troppi intoppi nella strada verso il futuro. Ti consiglio a tal proposito di leggere il libro “Trasforma il tuo business ed esci dalla crisi”
    Segui i consigli descritti e potrai parlare di cambiamento mentre sei in cammino verso la sua strada. Ricorda che la cosa piú difficile è fare il primo passo, quello necessario a rompere l’inerzia che ti tiene bloccato nelle tue routine giornaliere e nella tranquillità della tua zona di comfort.

    E ricorda:
    “Procrastinare è l’arte di stare al passo con ciò che è successo ieri, per evitare il domani.” [WAYNE W. DYER]

    Ps. Se vuoi confrontarti con me, lascia un commento o contattami in privato e scarica l’anteprima del libro “Trasforma il tuo business ed esci dalla crisi”

     

  • C’era una volta… la foto della tua azienda [perché devi lavorare sulla Business Transformation]

    Stai comunicando correttamente la trasformazione della tua azienda? Hai idea del significato di business Transformation?

    Capita spesso di essere talmente presi dalla gestione dei processi di cambiamento che dimentichiamo due delle cose piú importanti:

    • rivedere il modello di business sulla base dei cambiamenti che stiamo introducendo.
    • comunicare correttamente ai clienti (potenziali e non) la nostra nuova “immagine”

    I motivi per cui la business transformation è fondamentale nel processo di trasformazione integrata della tua azienda sono almeno i seguenti:

    1. Trasformazione Organizzativa e Digitale ti servono per rivoluzionare il business e mettere in crisi i competitor. É quindi fondamentale riorganizzare anche il modello di business per renderlo adeguato ai cambiamenti introdotti.
    2. L’introduzione di innovazione di prodotto deve servire a squalificare i prodotti della concorrenza, ed eventualmente anche i tuoi vecchi prodotti, e tale innovazione deve poter partire dal modo in cui vuoi rivoluzionare il business;
    3. È importante che il tuo marketing possa comunicare in maniera efficace perché il nuovo prodotto/servizio è migliore nella risoluzione del problema del cliente target, ed è solo attraverso una trasformazione del business che questo è possibile.
    4. Puoi aprire nuove categorie o sotto categorie di mercato non ancora esplorate dai competitor e individuare un “Oceano Blue” nel quale pescare i tuoi clienti.

    I rischi che corri non considerando nel processo di trasformazione Integrata la trasformazione del business è che nonostante la tua azienda si sia giá trasformata in una farfalla, i tuoi clienti continueranno a vederla ancora come un bruco e non riusciranno a percepire il valore del cambiamento.

    E ricorda:

    Quello che il bruco chiama fine del mondo, il resto del mondo chiama farfalla.

    (Lao Tzu)

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  • La Trasformazione Integrata [Perché non basta Digitalizzare]

    Anche tu lotti tutti i giorni per far crescere la tua azienda?

    Senti il bisogno di cambiare qualcosa e non sai da dove iniziare? Digital Transformation? Trasformazione Organizzativa? Business Transformation?

    Oggi provo a spiegarti perché per far decollare il tuo business e uscire dalla crisi dovresti affidarti alla Trasformazione Integrata.

    La Trasformazione Integrata coinvolge in maniera cross 3 tipi di trasformazione e 3 aree di miglioramento della tua azienda in un processo integrato che ti permette di misurare i risultati e di gestire velocemente i cambi di rotta:

    1.  la Trasformazione Organizzativa

    per l’ottimizzazione dei processi interni, l’introduzione di processi di delega e per liberare tempo e risorse da dedicare alla trasformazione digitale.

    2. la Digital Transformation

    Da applicare in due ambiti:

    • Interno: al fine di introdurre innovazione che renda ancora piú efficienti, tracciati e cooperanti i processi interni all’azienda,
    • Esterno: per differenziare le nostre soluzioni dalla concorrenza, fornendo servizi innovativi che risolvano le problematiche dei nostri clienti in maniera nuova e aumentino la sicurezza del nostro business e di quello dei nostri clienti.

    3. la Business Transformation

    Per essere in grado di comunicare in maniera univoca e forte cosa ci differenzia dalla concorrenza e come la nostra soluzione risolve in maniera nuova e piú efficiente il problema dei nostri clienti.  Per rivoluzionare il nostro settore e renderlo diverso da quello che è fino a questo momento. Questo ci permetterà di continuare a crescere e di acquisire nuova clientela.

    È quindi scontato che, solo attraverso un processo integrato che consideri i punti precedenti come tessere di un puzzle che hanno un senso solo se “incastrate” nella giusta posizione, sará possibile portare avanti un processo di cambiamento che abbia una visione globale e uno scopo preciso, che sia utile agli obiettivi aziendali (crescere e migliorare la vita dei nostri clienti).

    E ricorda

    La vita è come un puzzle, bisogna vedere l’intero quadro, per poi mettere insieme pezzo per pezzo. (Terry McMillan)

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  • Il problema dell’infrastruttura Arlecchino [La guida alla razionalizzazione del tuo data center]

    Hai presente la maschera di Arlecchino? Ti fa venire in mente qualche immagine legata alla tua infrastruttura?

    Qualche giorno fa, in una delle visite ai miei clienti, abbiamo affrontato il tema legato al censimento delle applicazioni e dell’infrastruttura dell’azienda.

    Da una prima analisi, perché di sicuro ci sarà sfuggito qualcosa, abbiamo individuato:

    • 6 applicativi differenti;
    • 2 applicazioni sviluppate in casa i cui requisiti cambiano così di frequente che non si riesce a terminare la nuova release;
    • In sala server sono presenti macchine di età e vendor differenti;
    • Infrastruttura composta sia da server fisici che virtuali;
    • Una macchina fisica fornita da un Internet Service Provider;
    • Backup eseguiti su NAS nella stessa sala server

    Come se non bastasse, a tutto questo si aggiunga l’idea di avviare un progetto per dotarsi di un CRM del quale al momento l’azienda è sprovvista.

    Ecco questa è quella che potremmo definire un’infrastruttura Arlecchino, in cui è necessario tenere insieme tanti pezzi e che, per quanto il sarto (l’IT Manager) possa essere bravo, non sarà mai possibile gestire in maniera ottimale e fluida.

    Riesci a trovare qualche punto in comune con la situazione presente nella tua azienda?

    Il problema fondamentale è che, un po’ per esigenze di business, un po’ per mancanza di tempo, risorse e voglia di armonizzare le applicazioni e l’infrastruttura, succede molto spesso che ogni nuova esigenza corrisponde a:

    • Acquisto di nuovo hardware su cui far girare la nuova applicazione;
    • Aggiunta di nuovo software che risponde all’esigenza specifica.

    Mi sembra chiaro che questo tipo di visione, oltre a presentare inefficienze economiche e di progetto, ti porta a dover gestire sempre più complessità e ad avere sempre maggiori punti di rottura.

    Se anche tu sei in una situazione del genere segui i seguenti passi:

    1. Fai il censimento di tutti gli applicativi utilizzati dalla tua azienda;
    2. Traccia la modalità di interazione tra tutti gli applicativi (web service, batch etc.);
    3. Fai il censimento di tutte le macchine fisiche e virtuali su cui girano le applicazioni precedenti;
    4. Stima la quantità di risorse realmente utilizzate dalle applicazioni;
    5. Fai una stima sul tempo di gestione dell’intera infrastruttura.

    Dall’analisi precedente:

    1. Ottimizza il numero di applicazioni necessarie alla tua azienda. È molto probabile che alcuni software possano essere sostituti attraverso moduli aggiuntivi di una soluzione esistente;
    2. Verifica la vera esigenza in termini di risorse computazionali;
    3. Valuta i costi di gestione di tutta l’infrastruttura;
    4. Valuta i costi di mantenimento dell’hardware on premise.

    È in questo caso necessario portare avanti un progetto di Trasformazione Integrata che coinvolga la:

    • Trasformazione Organizzativa per fare in modo che l’organizzazione aziendale sia resa piú efficiente e sia pronta al cambiamento digitale.
    • Trasformazione Digitale:
      • che sappia mettere ordine nel caos degli applicativi presenti e sappia scegliere le nuove soluzioni con un occhio al futuro e uno all’organizzazione interna;
      • Che sappia razionalizzare l’infrastruttura fisica e la renda adatta al business. e dove non vi siano reali esigenza la esternalizzi.
    • Trasformazione del Business:
      • Per comunicare correttamente al mondo esterno la qualità e i benefici che questo cambiamento portano al cliente finale e ottenere un ulteriore slancio per la crescita aziendale.

    E ricorda:

    Nessuna struttura, anche artificiale, si sottrae al processo di entropia. È il destino ultimo di ogni cosa. (Philip K. Dick)

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  • Non puoi fermare la trasformazione ma… la puoi guidare

    Lo so che con questo articolo rischierò di essere un po’ di parte e mi scuserete se per parlare di trasformazione prendo come esempio l’azienda per la quale lavoro.  Credo però fortemente che la gestione del cambiamento e della trasformazione a 360 gradi trovino oggi in Vodafone l’eccellenza.

    Faccio qualche piccola premessa. Il mondo della telefonia sta diventando sempre di più una commodity. È inoltre un settore nel quale per poter continuare ad esistere ed essere leader si devono fare degli investimenti titanici e si deve essere in continua e perpetua innovazione.

    Negli ultimi mesi tutti i telco provider sono impegnati in quella che è la sperimentazione del 5G che cambierà completamente il modo di lavorare e di concepire le connessioni permettendo all’intelligenza artificiale, alle applicazioni real time e al mondo dell’IoT a più ampio raggio di diventare realtà  e di entrare nella nostra quotidianità.

    La domanda che tutte le telco si fanno è: come continuare a produrre utili offrendo servizi che stanno diventando una commodity ed evitando che l’unico parametro di scelta per il cliente sia esclusivamente il prezzo?

    La risposta a questa domanda non è sicuramente semplice e credo che abbia messo piú volte in crisi il management di tutti i telco provider.

    Leggere quello che è il programma di Vodafone è stato per me illuminante. Il segreto che mi ha svelato è che la trasformazione si GUIDA anche quando sembra che quello che andremo a fare è da un certo punto di vista obbligatorio (tutti gli operatori stanno lavorando sul 5G).

    Al Vodafone Village di Milano è andato in scena ieri un incontro tra i vertici dell’azienda e imprenditori, ricercatori e sviluppatori. Sotto i riflettori il bando Action for 5G lanciato da Vodafone Italia per stimolare e supportare la nascita di progetti innovativi che individuino nel 5G il fattore abilitante e distintivo. Questa tecnologia, infatti, sarà determinante per la nascita e crescita della nuova società connessa – della Gigabit Society – e della digital transformation in cui ci troviamo a vivere e possibilmente essere protagonisti in questa epoca.

    Dal mio punto di vista, la risposta di Vodafone è la stessa che dovrebbe avere la tua azienda:

    1. È necessario investire in una nuova innovazione, ma oltre a noi anche i competitor ci stanno lavorando. Mi impegno quindi per fare in modo di aver per la sperimentazione la migliore piazza ovvero la capitale italiana del business (Milano).
    2. Poiché la tecnologia corre veloce e ho bisogno di avere un vantaggio competitivo faccio network coinvolgendo tutte le aziende di nicchia che rappresentano le eccellenze italiane per farle lavorare utilizzando la nuova tecnologia.
    3. Faccio in modo di accelerare l’utilizzo della nuova tecnologia investendo in prima persona e rendo il mercato pronto a dare il giusto valore creando soluzioni avanzate che utilizzino la mia tecnologia e consolido la mia posizione come leader di mercato.

    Sembrano 3 semplici step, ma di semplice non hanno nulla. Hanno invece la visione di chi sa e come investire, di chi sa come si guida il mercato e di chi sa quanto è importante essere i primi sul mercato per essere i primi nella mente dei clienti.

    Se tra le obiezioni che vorresti farmi una è legata al fatto che non puoi fare quello che fanno le big corporation, lascia che ti dia il mio punto di vista e alcuni consigli che puoi seguire anche se la tua azienda non ha la stessa potenza di fuoco di una big corp:

    • Sfrutta il potere dell’essere piccolo e snello. Dalla tua hai il vantaggio legato al fatto che essere piccolo ti permette di essere più smart, di cambiare direzione molto più velocemente e di poter fare dei test “in miniatura” anche con budget limitati
    • Sfrutta il tuo network e il potere delle joint venture. Le aziende con le quali collabori tutti i giorni e i tuoi partner commerciali possono rappresentare il volano della trasformazione. Sfrutta i loro contatti e la loro esperienza per condividere e accelerare il processo di trasformazione
    • Osa e rischia di sbagliare. Non aver paura di sbagliare, piuttosto impara a sbagliare velocemente. Più velocemente sbaglierai, più rapidamente potrai passare all’azione successiva.
    • Pianifica e non farti affogare dalla quotidianità. Il successo e la trasformazione non si possono improvvisare. Il segreto è solo uno: essere ossessionati dai particolari e dalla pianificazione. La strada può essere tortuosa ma solo con metodo e disciplina puoi raggiungere il successo.

    Non fare l’errore di credere che per gli altri sia tutto più facile, che le condizioni che hanno gli altri siano più favorevoli delle tue e che ci sia sempre un motivo per cui per gli altri funziona diversamente.

    Ricorda che in qualunque settore ci sono aziende che eccellono e aziende che falliscono, fai in modo di essere nella prima lista!!!

    E ricorda:

    “Ogni giorno ci chiediamo – Come possiamo rendere felice questo cliente? Come possiamo farlo proseguendo lungo la strada dell’innovazione? – Ce lo domandiamo perché, altrimenti, lo farà qualcun altro.” [Bill Gates]

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  • Cosa lega Nokia e Kodak con la tua Digital Transformation

    Hai mai valutato le conseguenze alle quali vai incontro se non continui il processo di Innovazione e di Digital Transformation della tua azienda?

    Oggi voglio raccontarti due storie non a lieto fine, quella di Nokia e Kodak, e cercare insieme a te i modi per evitare  che la tua azienda possa avere la stessa sorte.

    Nokia Corporation nasce nel 1967 con quattro mercati di riferimento: carta, elettronica, gomma e cavi. La storia che ci interessa inizia nel 1991 quando viene lanciato il nokia 1011 che vende oltre 20 milioni di esemplari per arrivare nel 1998 con la serie 6100 che ne vende oltre 41 milioni. Nokia arriva a valere 70 Miliardi di dollari, fino a che il 9 Gennaio 2007 viene lanciato il primo iPhone e il sistema operativo Symbian di Nokia mostra tutti i suoi punti deboli.

     

    Da questo momento in poi inizia il declinio di un’azienda che non ha saputo innovare e guardare oltre lasciando spazio ad altri competitor quali Samsung, LG e HTC.

    “Il clima autoritario, la mancanza di chiarezza (“perché dire la verità ai manager? Non avrebbe migliorato la situazione” spiega un altro dipendente), la pressione sugli ingegneri per realizzare prodotti in poco tempo da lanciare sul mercato, aiutano a spiegare perché le cose siano peggiorate negli anni.” (FONTE: StartupItalia )

     

    Kodak viene fondata verso la fine dell’ottocento con uno uno slogan accattivante , “Voi premete il pulsante , noi facciamo il resto” , che ne sintetizza perfettamente tanto lo scopo quanto l’incredibile successo: diffondere e rendere accessibile la fotografia anche ai non professionisti.

     

    La Kodak tenta di stare al passo ma risulta troppo chiusa , ancorata ai vecchi modelli e incapace di visualizzare un futuro diverso da quello analogico: nonostante sia la prima a ideare un prototipo di macchina fotografica digitale , decide di abbandonare il progetto , spaventata dal rischio di far concorrenza ai suoi stessi prodotti. Questa paura peró le è stata fatale. (Fonte: Facciamo Impresa)

     

     Quali lezioni possiamo imparare da Kodak e Nokia:

    1. avere una posizione dominante di mercato non è sufficiente per non fallire;
    2. se non è la tua azienda la prima ad innovare arriverá un competitor e la spazzerá via;
    3. la trasformazione non è un processo veloce, e rischiamo di fare la fine di Nokia nel momento in cui vogliamo rincorrere i nostri competitor.

    Premesso che, non mi aspetto che tra i miei lettori ci sia il CEO di Apple, Samsung o altre big company, il messaggio chiaro che dovrebbe avere ogni azienda, in qualunque settore essa si trovi a lavorare è il seguente.

    Il business è una battaglia che va vinta su due fronti:

    1. Il prodotto
    2. Il marketing legato al prodotto e all’azienda

    Solo il mix vincente Marketing-Prodotto potrá portarti ad essere, nella tua nicchia di riferimento, il leader incontrastato e solo con la continua ricerca e trasformazione potrai continuare ad esserlo.

    « Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma » (Antoine-Laurent de Lavoisier)

  • E tu sai far parlare il tuo prodotto?

    No non è una provocazione è piuttosto una domanda molto seria. Quanti dei tuoi prodotti riescono a parlare con i tuoi Clienti?

    Hai mai sentito parlare di IoT – Internet of Things? In due parole l’Internet of Things, o anche Internet delle Cose, ha come obiettivo quello di interconnettere gli oggetti in modo che possano comunicare e scambiarsi informazioni. Se fino a pochi anni fa si aveva l’obiettivo di far comunicare tutte le persone, oggi abbiamo quello di interconettere tutti gli oggetti (IoT Wikipedia).

    Per renderti ancora piú chiara l’idea, pensa alla macchina a guida autonoma di Tesla e avrai un oggetto iperconnesso.

    È da poco uscito l’ IoT Barometer 2017/2018 pubblicato da Vodafone, che entra in dettaglio su quella che è la penetrazione e la diffusione degli oggetti connessi. Ti consiglio di leggerlo con attenzione; io ti riporto di seguito i benefici ottenuti grazie all’IoT per aiutarti a capire quanto valore porta l’innovazione alla tua azienda:

    1. Il 95% delle aziende ha dichiarato di aver ottenuto benefici tangibili dall’adozione di tecnologie IoT.
    2. Le organizzazioni hanno ottenuto un incremento dei ricavi e una riduzione dei costi.
    3. Oltre il 51% di chi ha introdotto tecnologie IoT ha affermato di aver ottenuto nuove fonti di ricavi per l’azienda
    4. L’IoT sta promuovendo la trasformazione aziendale. Il 74% concorda sul fatto che la trasformazione digitale è impossibile senza IoT.

    Fermo restando che ti consiglio di studiarlo approfonditamente (se vuoi confrontarti con me puoi farlo nei commenti o in privato) proviamo a capire insieme che vantaggi puó portare alla tua azienda far “parlare il tuo prodotto“.

    Faccio una piccola premessa, possiamo utilizzare varie tecnologie piú o meno sofisticate per portare innovazione ai tuoi prodotti. Partendo dalla piú semplice ovvero l’utilizzo di QrCode o dei codici a barre, passando per le tecnologie RFID, NFC, Beacon, per arrivare ad hardware progettato appositamente per condividere informazioni sul tuo prodotto.

    Alcuni ambiti di applicabilità possono essere relativi al fornire:

    1. Informazioni sulla tracciabilitá e sul processo di produzione del singolo prodotto/lotto;
    2. Informazioni utili ad accelerare il processo di garanzia e la manutenzione;
    3. Storia dell’azienda e del prodotto;
    4. Garanzia di anticontraffazione;
    5. Tracciamento del prodotto;
    6. Controllo da remoto.

    Attraverso questi dati potrebbe essere piú facile fornire assistenza ai nostri clienti, far ordinare dei pezzi di ricambio, aumentare la loyalty al nostro marchio, introdurre servizi a valore aggiunto.

    In conclusione, direi che ad oggi non esiste categoria di prodotti che non possa sfruttare le potenzialitá offerte dal mondo dell’IoT e, se pensi non sia cosi, sono pronto a confrontarmi con te.

    La Digital Transformation della tua azienda passa anche dall’evoluzione del tuo prodotto e dall’utilizzo di tecnologie IoT che ti permetteranno di continuare ad offrire ai tuoi clienti la migliore esperienza di acquisto e di utilizzo dei tuoi prodotti.

    Solo coloro che sono abbastanza folli da pensare di poter cambiare il mondo, lo cambiano davvero! GANDHI

    Continua a leggere i miei articoli su www.sromano.it

  • La Delega e la Digital Transformation

    Perché è importante delegare e cosa lega la delega alla trasformazione digitale e alla crescita della tua azienda?

    A prima vista la delega puó sembrare un tema collaterale o completamente scollegato dalla Digital Transformation. Per capire perché non è cosi prova a rispondere a queste semplici domande:

      1. Riesci a terminare la tua to-do list giornaliera?
      2. Quante sono le distrazione che interrompono la tua giornata lavorativa?
      3. Hai dei progetti che ti riprometti da tempo di portare avanti?

    Se la tue risposte sono state nell’ordine : SI, NESSUNA, NO allora non è necessario che continui a leggere.

    Se invece hai risposto diversamente ad almeno una domanda allora seguimi ancora per un attimo.

    Che tua sia l’imprenditore, l’AD, il CIO/CTO o peggio che tu sia tutte e tre le figure in una sola, uno dei problemi che bloccano la crescita e la trasformazione della tua azienda è che hai letteralmente troppe “cose” da fare e che non riesci a dedicarti ai progetti veramente importanti per la tua crescita.

    A questo punto il passo zero per aprire la strada a progetti di trasformazione passa dalla DELEGA e, anche se al momento ti sembra difficile, prova a seguire questi step per iniziare il tuo processo di cambiamento:

      1. Fai un elenco quanto piú esaustivo possibile di tutte le attivitá che svolgi;
      2. Dall’elenco precedente seleziona le attivitá ad alto valore aggiunto. Considera ad alto valore non solo quelle che portano un valore economico effettivo all’azienda ma anche quelle che per tua indole hai piacere nel fare;
      3. Delega le attivitá a basso valore.

    Scritto in forma d’elenco sembra tutto troppo facile o forse al contrario estremamente difficile. Riesco a percepire alcune delle tue obiezioni:

    • fosse facile da delegare lo avrei giá fatto;
    • come lo faccio io gli altri non riescono a farlo;
    • perderei troppo tempo ad insegnare e successivamente a verificare che tutto sia fatto correttamente.

    E queste obiezioni non devono bloccare il processo di delega.

    La regola che deve guidarti peró è che se riesci a liberare il tuo tempo per attivitá a piú alto valore allora, anche se un attivitá non sará eseguita al 100% come la faresti tu, va bene uguale.

    Ti consiglio a tal proposito un paio di libri, che leggerei in sequenza, di Piernicola De Maria che ritengo uno dei maggiori esperti in questo ambito in Italia: Efficacia Personale e Se solo ti lasciassero lavorare (in uscita a Dicembre 2017).

    Sono sicuro, e l’esperienza me lo ha dimostrato, che nel momento in cui riuscirai a liberare del tempo, sarai in grado di dare un’accelerazione ai tuoi progetti e alla crescita della tua azienda.

    Ricorda che la trasformazione digitale è la ninfa che ti permetterá di essere ancora sul mercato nei prossimi anni e che ti aiuterá ad avere un vantaggio competitivo rispetto ai tuoi clienti.

    “Un business deve essere coinvolgente, deve essere divertente e deve esercitare il tuo istinto creativo.”

    Sir Richard Branson

  • La Digital Transformation fa schifo se non sai come farla

    Introdurre processi di Digital Transformation in azienda è fondamentale per continuare a essere competitivi sul mercato.

    Ma come farlo nel modo corretto?

    Quando si affrontano progetti di Digital Transformation spesso si fa l’errore di concentrarsi troppo sulla parte DIGITAL. Per portare al successo un progetto è invece fondamentale che il focus sia la TRANSFORMATION che porta con se non solo cambiamenti digitali ma anche cambiamenti organizzativi e strutturali per l’azienda.

    Ecco 4 punti da tenere sempre in osservazione in tutte le fasi di ideazione, progettazione e realizzazione di un progetto di Digital Transformation:

    1. Avere obiettivi chiari

    Sempre più consulenti proveranno, anche sull’onda del piano Industria 4.0, a convincervi che è il momento giusto per investire in nuovi progetti. Gli incentivi devono invogliarvi ad osare ancora di piú nella lotta alla competitivitá di mercato; ma non fatevi prendere dall’euforia e dall’idea di progetti facili.

    Individuate le aree dell’azienda che hanno bisogno di una “svecchiata”, identificate in maniera chiara ed inequivocabile uno o due obiettivi importanti da raggiungere e lavorate in maniera focalizzata solo su quelli.

    1. Fare in modo che l’innovazione sia al servizio del business e non il contrario

    Studiate in maniera oculata quanto l’innovazione è funzionale al business. Personalmente sono contrario all’innovazione ad ogni costo, sono invece favorevole all’ottimizzazione dei processi e allo sfruttare le potenzialitá tecnologiche per aiutare il nostro business a crescere.

    1. Considerare gli impatti del progetto su tutta l’azienda (dal portinaio all’ingegnere di processo)

    I processi di trasformazione portano una scossa all’intera azienda. Individuate le aree impattate dal cambiamento in maniera diretta e quelle che lo subiranno indirettamente. Per ognuna di queste aree prevedete un programma di change management dedicato. Ricordate di dare il giusto valore al processo di cambiamento e, se proprio dovete negoziare con il vostro fornitore ( anche se mi piace definirlo partner progettuale) non fatelo sulle giornate necessarie a fare il modo che il progetto sviluppato venga accettato in azienda.

    Che si parli con gli ingegneri della NASA o con il contadino di provincia, dovremo sempre affrontare un’opposizione al cambiamento e la buona riuscita del progetto dipenderá molto da come lo gestiremo.

    1. Darsi il giusto tempo

    Il processo di trasformazione non puó essere immediato, diffidate dai progetti all-in-one . Create un piano strutturato e a lunga visibilitá ma pretendete che siano ben definite le milestone e gli step intermedi.

    La trasformazione è nemica del caos. La trasformazione deve portare un caos controllato e per farlo serve una squadra che sappia gestire quello che agli occhi esterni sembra solo caos.

    E come dice Elon Musk

    Alla Nasa il fallimento non è accettato come risultato. Da noi invece sì. Perché se le cose non falliscono, significa che non stai innovando abbastanza.

    – Elon Musk

  • La guida definitiva per mettere in sicurezza la tua infrastruttura

    Abbiamo visto fino ad ora quali sono i blocchi, le insicurezze ma soprattutto i rischi che corri se non prendi consapevolezza che la continuità del tuo business è in pericolo e che potresti incorrere in danni incalcolabili.  Mi sembra chiaro anche che a questo punto tu sia un po’ frastornato e non sappia bene quale sia il punto dal quale iniziare a lavorare per porre rimedio alla situazione attuale

    La premessa da fare è  che se sei un IT administrator dovresti utilizzare i passi riportati di seguito per mettere al sicuro prima di tutto la tua professionalità. Prepara un report alla proprietà nel quale spieghi che se non verranno seguite le tue indicazioni non potrai essere ritenuto responsabile di tutte le problematiche più o meno gravi  che potranno succedere e fai percepire in modo netto e concreto quale è il modo professionale per gestire l’infrastruttura aziendale.

    Ecco di seguito la guida in 4 fasi, da seguire in sequenza, per garantire alla tua azienda di essere resiliente ad ogni tipo di imprevisto:

    • Step 1: Dotarsi di un sistema di Backup in Cloud o in una sede “sufficientemente” remota:

    Partiamo dal presupposto che conservare i vostri backup, in un NAS o una SAN nella stessa sala server o in una sala adiacente non mette al sicuro i vostri dati. È quindi fondamentale che vi dotiate di un sistema di backup, non importa quale software decidiate di utilizzare (Veeam o Evault per citare i primi due nella mia mente), ma è importante che sia in un luogo sicuro.

    Sapete perché consiglio di acquistare un servizio di Backup as a Service? Per due principali ragioni:

    1. non dovrete più preoccuparvi  di acquistare nuovo storage fisico al crescere della dimensione del backup, e potrete pagare sempre e solo per la reale dimensione necessaria;
    2. potrete contare sul supporto di specialisti per settare le policy e soprattutto per verificare che tutto continui a girare nel modo coretto. Il primo problema che si verifica quando serve un backup è che nessuno si é accorto che la procedura va in errore e che quindi l’ultimo backup valido è vecchio di parecchie settimane.
    • Step 2: Dotarsi di un sistema di Disaster Recovery.

    Partiamo con il definire cosa é un sistema di Disaster Recovery (DR):

    Disaster Recovery è l’insieme di processi e tecnologie atti a ripristinare sistemi, dati e infrastrutture necessarie all’erogazione di servizi “core business” a fronte di gravi emergenze (disastri).”  (fonte: Universitá di Roma)

    Quindi nel momento in cui dovessimo affrontare una grave emergenza ( incendio, alluvione, terremoto…) dovremo avere un’infrastruttura attrezzata e pronta ad essere accesa per ospitare solo e soltanto i servizi “Core business”.

    A differenza delle Business Continuity che garantisce che tutto funzioni senza percepire nessuna forma di disservizio anche se l’infrastruttura principale ha un fault, il DR è utilizzato solo in casi estremi nei quali è fisicamente impossibile recuperare e lavorare sulle macchine fisiche. Per essere considerato valido un sito di DR deve essere posto ad almeno 50Km di distanza da quello principale ( in bibliografia vengono riportate distanze di 150/200Km, ma 40/50Km sono già una distanza che ci rende tranquilli).

    In caso di disastro verrà quindi attivata, come definito nel Disaster Recovery Plan, la procedura per il ripristino d’emergenza delle funzionalità necessarie a far funzionare, anche se non con prestazioni pari al 100%, la tua azienda.

    Date le informazioni precedenti, è chiaro che il fatto di avere in una sala vicina a quella principale le vecchie macchine che invece di essere dismesse, si ipotizza possano essere accese in caso di disastro non è una soluzione perché:

    1. Non sono ad una distanza sufficiente da garantire che non siano coinvolte dal disastro
    2. Non è detto che al riavvio tutto funzioni correttamente. Nel piano di disastro infatti è prevista la verifica periodica dell’intera infrastruttura, compreso il funzionamento delle macchine virtuali e la verifica di consistenza dei backup usati per il ripristino.
    • Step 3: Introdurre un sistema di business continuity

    Che succede se dovesse verificarsi un problema alla vostra infrastruttura principale? Senza una business continuity (BC) il tuo business sarà bloccato in attesa che la problematica venga risolta e che i sistemi vengano riattivati.

    È importante capire in questo caso quanto è mission critical il tuo business e quante perdite economiche o danno di immagine possa portare un fermo macchina. Sulla scelta se dotarsi o meno di una BC, quelli precedenti devono essere i driver che guidano la scelta. Se essere fermi  qualche ora, al limite un giorno, non porta perdite di utili/clientela/loyalty al marchio, allora non è sicuramente da considerare prioritario dotarsi di una BC, in caso contrario è un investimento che con probabilità molto alta avrà il suo ritorno.

    • Step 4: Passare ad una soluzione Total Cloud

    Il passo finale è quello di avere, l’infrastruttura principale, la Business Continuity e il Disaster Recovery in cloud. In questa ipotesi avrai la garanzia che il tuo business non subirà mai un blocco.

     

    Resta inteso che dovete considerare obbligatori almeno i passi 1 e 2 e che, se non li avete già, il vostro business  è in serio pericolo e con lui anche la solidità delle vostra azienda e i dati e servizi che offrite ai vostri clienti.

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