La guida alla Trasformazione Integrata

simone romano

  • Utilizzi strumenti per il controllo delle performance tuo business?

    È un periodo che ho ripreso a correre in maniera assidua e a fare qualche qualche gara, anche se il mio fisico ancora non è consapevole, e riflettevo su quanto sia importante avere strumenti per valutare le performance della tua azienda così come io ho il mio Garmin che mi dà le indicazioni su quelli che sono i miei miglioramenti e su quello che è l’andamento del mio percorso sportivo.

    Molto spesso siamo così presi dal business giornaliero, dal seguire quelle che sono le esigenze, che perdiamo di vista quelli che sono gli strumenti analitici ci permettono di avere il controllo e la guida della nostra azienda.

    Dovresti quindi sapere benissimo per ogni tuo cliente quale é il fatturato che ti porta, ma anche quale é l’effort che richiede alla tua azienda ovvero quanti ticket apre, ovvero quanta è la marginalitá del singolo cliente, così come dovresti sapere in che punto della sua vita da cliente si trova. Ogni cliente ha quello che è definito il lifetime value e quindi tu dovresti essere capace di identificare per ogni cliente il punto nel suo tempo di vita con te. Non avremo clienti che compreranno come noi per sempre, ma avremo clienti che ad un certo della nostra vita ci abbandoneranno a meno che non avremo altro da offrire. Ma noi dobbiamo sapere benissimo valutare a che punto siano e a che punto dobbiamo
    continuare a fare upselling a questo cliente per aumentare il valore della nostra azienda e per aumentare il valore che diamo nostro cliente finale.
    Quindi il mio consiglio è di adottare strumenti per guidare la tua azienda consapevolmente, quindi di avere uno tuo cruscotto direzionale che ti dica per ogni cliente, ovviamente per ogni macro categoria di
    clienti a che punto è, e quale sará il passo successivo nel quale lo vuoi portare. Non devono essere i clienti a decidere quale é lo step successivo, ma devi essere tu che sei l’esperto a sapere qual è il bisogno successivo nella catena del tuo prodotto/servizio.

    Stai governando la tua azienda? Fammi sapere come ti stai comportando e SEGUIMI sul mio canale youtube per non perdere altri video

    Youtube Video – Valuta le performance della tua azienda
  • Gli insegnamenti di Seth Godin – The Dip – per la trasformazione della tua azienda

    Ho appena finito di leggere il libro di  Seth Godin – TheDip – e vorrei condividere con te alcuni spunti importanti che ho ricavato dalla lettura del libro e che, secondo me, possono essere utili per la trasformazione  della tua azienda

    Primo fra tutti il fatto che, molto spesso, nell’ideale comune i vincitori non falliscono mai, o non mollano mai. Questa è una delle idee più sbagliate; in realtà chi vince é passato da tanti fallimenti e ha saputo quando abbandonare. Così come ci racconta Seth Godin,  la differenza la fa sapere, nel momento in cui siamo nella valle, se siamo in una valle che è possibile scalare o siamo arrivati in un cul-de-sac e siamo in una strada senza uscita in cui risultati continueranno ad essere pochi e non consistenti.

    Il secondo punto interessante è proprio legato anche al fatto di saper fallire velocemente. Dobbiamo sapere quando abbandonare una strada per poterne prendere subito una nuova e quindi liberare energie da destinare a un progetto che abbia la possibilità di influenzare il mercato.

    L’altra affermazione importante è anche legata al fatto che oggi non esiste un singolo mercato. Se prendiamo per esempio la professione del medico, non esiste il medico generico come poteva essere tanti anni fa ma esiste lo specialista in ortopedia, lo specialista in chirurgia e così via. Dobbiamo quindi anche sapere qual è il nostro ambito di specializzazione ed è più opportuno vincere in un mercato di nicchia, un mercato più piccolo, piuttosto che continuare a lavorare in un mercato generalista senza risultati concreti.

    Come afferma Seth Godin nel suo libro, la differenza tra chi vince e chi invece rimane bloccato,e proprio la capacità di sapere quando è il momento di abbandonare l’impresa. Quindi come dico anch’io spesso, quella che deve essere una capacità importante per un imprenditore e la capacità di provare veloce, fallire ancora piú velocemente e ripartire. Con la differenza però che nel momento in cui siamo nella valle dobbiamo essere in grado di capire se il nostro lavoro, e quindi essere giù a testa bassa a lavorare, ci porta a influenzare il mercato oppure siamo bloccati nella valle e senza via di uscita.

    Quindi riassumendo:

    1. prova veloce;

    2. fallisci veloce;

    3. riprova veloce.

    Nel momento in cui hai trovato la tua strada l’unica parola valida é persistenza. Devi essere persistente, persistente, persistente per riuscire a battere e sconfiggere i tuoi competitor e diventare primo per la tua nicchia di riferimento.

    Fammi sapere che ne pensi e leggi anche tu il libro di Seth Godin perché davvero ricco di spunti.

  • Video recensione libro “Trasforma il tuo business ed esci dalla crisi”

    Nella pillola di oggi voglio fare la video recensione del mio libro “Trasforma il tuo business ed esci dalla crisi”.

    Poiché mi capita spesso di raccontare di cosa tratta il mio libro, ne approfitto per raccontarlo anche a te. Il sottotitolo del libro é “scopri i
    segreti che nessuno ti ha mai detto sulla digital transformation e continua a crescere anche se credi di non avere tempo e risorse necessarie per
    farlo“. Il libro in realtà si compone di due parti principali; la prima ti aiuta a liberare tempo e risorse che potrai successivamente  dedicare alla trasformazione digitale della tua impresa. Il primo capitolo parte con una provocazione per te, ed infatti nel primo capitolo il titolo è “sorridi sei in crisi“. In questo capitolo proviamo ad affrontare le motivazioni che dovrebbero farti pensare alla tua azienda come un’azienda in crisi anche se ancora non lo è. Che ci piaccia o no, prima o poi ci troveremo ad affrontare dei momenti di difficoltà e ci troveremo ad affrontare dei momenti di crisi. Se come ho provato a fare io nel libro, riusciamo a prevenirli, riusciremo a prevenire la crisi e supporre di esserlo prima che questo avvenga realmente. Ovviamente potremo affrontare questo cambiamento con la tranquillità di chi lo sta facendo in un periodo buono ma con l’ottica di quello che succederà nel futuro. Proprio per aiutarti a trasformare il tuo business il primo problema che di solito ogni imprenditore ha, è quello di non avere tempo e in alcuni casi anche risorse economiche necessarie per trasformare il business; quindi nel secondo capitolo cerco di darti degli spunti
    su come liberare spazio per la tua trasformazione, quindi introduciamo gli strumenti della delega e utilizziamo legge di pareto per ottimizzare quello che é il nostro lavoro, il lavoro dei nostri collaboratori ma anche ottimizzare la gestione della nostra customer base; non tutti i clienti sono uguali, non tutti i collaboratori sono uguali quindi dobbiamo imparare a gestirli e anche qui con degli esercizi provo a farti mettere molto bene a focus quali sono le problematiche da affrontare e come migliorare lo stato dell’organizzazione della tua azienda.

    Nel capitolo 3 invece andremo ad analizzare i tipi di trasformazione. La tua azienda si può trovare in una trasformazione leader ovvero quella che
    guidi tu perché sei un azienda appunto leader o in una trasformazione normativa che è la conseguenza di un cambiamento normativo e mai come oggi ne stanno succedendo tanti, o ancora in una trasformazione follower ovvero; quella che si rende necessaria per seguire quello che il leader di mercato fa. Questa é una trasformazione molto pericolosa, quindi ti consiglio di leggerla con molta attenzione e infine nei capitoli 4 e 5 andiamo ad affrontare
    in maniera molto concreta quella che é la  digital transformation. Partiamo col capire cosa ne blocca l’adozione è  realmente quali sono i vantaggi che può portare la tua azienda e, nel capitolo 5 arriviamo ad approfondire le armi in tuo possesso per accelerare l’introduzione di trasformazione digitale della tua azienda. Parliamo quindi di cloud, di IoT, di intelligenza artificiale e di big data analysis. Facciamo tutto però in un modo molto semplice poiché il libro vuole darti degli spunti e dei punti di vista che ti facciano capire quanto è più vicina alla trasformazione digitale la tua azienda di quanto tu possa immaginare. Ho provato a rendere il libro molto semplice e snello quindi ti invito a leggerlo  ed acquistarlo: lo trovi in vendita su Amazon.

    Buona lettura e lasciami una recensione

     

  • La tua Brand Reputation ti aiuta a non perdere clienti e ad acquisirne di nuovi?

    Oggi parliamo di brand reputation in maniera allargata.
    Qualche tempo fa ho ricevuto una e-mail da una persona che mi segue e mi raccontava di aver avuto nell’ultimo periodo  dei problemi perché ha perso il suo miglior cliente e perché ha dovuto rinunciare ad un cattivo pagatore; questo ha portato, per la sua piccola impresa, a perdere una grande porzione di fatturato. Nella mail mi chiedeva alcuni consigli su come fare per recuperare fatturato o per trasformare il suo settore.

    In realtà, dobbiamo fare un passo indietro. Prendendo il caso specifico sono andato ad analizzare e valutare quella che é la presenza sul mercato:

    • l’azienda ha un sito web aggiornato forse cinque anni fa,
    • una pagina facebook non aggiornata tre anni,
    • potrei continuare con il resto…

    Ovvio che se continui a pensare che la tua azienda possa basarsi sul passaparola e sui clienti acquisiti avrai delle grosse criticitá. Ovvio che devi
    valutare quanto sei ostaggio del tuo cliente migliore o dei tuoi primi clienti migliori e devi fare in modo che il tuo fatturato sia ben bilanciato  perché se succede che il tuo miglior cliente decide di cambiare fornitore (quello che è successo alla persona che mi ha scritto) devi essere sicuro che la perdita non sarà così grave. Non devi quindi essere vincolato ad un  cliente perché in quel caso sarà lui ad avere il potere.  Aggiungo che per fare in modo che
    questo succeda devi avere un’azienda che sia più presente sul mercato e non puoi oggi non utilizzare strumenti quali il blog aziendale, il sito aziendale, la pagina facebook aziendale e tutti gli altri strumenti web per far si che la brand reputation cresca.
    Non esiste al mondo cliente che non arrivi da noi già preparato su quello che il nostro prodotto/servizio, e non esiste che possiamo cominciare una
    trattativa da zero (a freddo) senza che il prospect sappia chi siamo perché questo ci porterà a soffrire la perdita dei clienti, a soffrire nell’acquisizione di nuovi e a soffrire in tutto il processo di gestione della nostra azienda.

    Partiamo quindi dalle cose semplici e basilari; impegnati ad avere un blog aggiornato, ad avere una una pagina facebook aggiornata e a fare in modo che l’azienda sia qualcosa di concreto.
    Se parlo con un cliente/prospect, anche supponendo che faccia un’acquisizione a freddo, quello che fará e andare su  Google e cercare quello che é il mio prodotto e quelli che sono i prodotti della concorrenza e andrá ad analizzare le opinioni degli altri clienti.
    Dovrà quindi trovare molte informazioni su di noi, dovrà avere molti clienti che parlano bene di noi, e dovrai fare in modo che quando tu sarai andato via dal cliente internet lo aiuti ad avere un idea migliore di quella che gli ha lasciato.
    Devi quindi essere ossessionato sul tuo brand, devi essere ossessionato a fare in modo che  si parli e si parli bene della tua azienda, devi essere ossessionato nel fare in modo che la brand reputation della tua azienda cresca. Impegnati su questo e vedrai che i risultati cambieranno.

    Non è semplice, e questa è una cosa che devi sapere, perchè ovviamente non è immediato questo tipo di percorso. Non basta scrivere un articolo di un blog, non basta fare un video, non basta avere una pagina con 100 follower per far sì che le persone abbiano fiducia nella tua azienda. Quindi dovrai
    lavorarci e sarà uno di quei progetti a lungo periodo che porterai avanti per sempre e continuerai a farlo in modo che tutto continui a crescere e che i tuoi clienti si fidino sempre più di te.
    Fammi sapere che ne pensi e se lo sta già facendo

     

  • Come gestire la trasformazione all’interno della tua azienda

    Oggi voglio parlare di una problematica che ti troverai quasi sicuramente ad  affrontare nel momento in cui impatterai  con il progetto di trasformazione integrata per la tua azienda. La problematica è quella che possiamo  definire come “l’attacco centri di potere“.

    Provo a spiegarti meglio cosa intendo; soprattutto questa problematica riguarderà anche te nel momento in cui sei a gestire un’azienda di grandi o medie dimensioni. Non credo che nelle aziende piccole questo possa essere un problema reale.

    Quello che succede nel momento in cui andremo a trasformare la nostra azienda é che dovremmo rompere quegli equilibri che sono già consolidati da tempo. In questa rottura degli equilibri avremo ovviamente nei vertici aziendali e nelle strutture ad essi associate una resistenza al cambiamento e una resistenza a rompere quella che é la comfort zone e quelli che sono appunto i poteri (chiamiamoli poteri) di ogni singola divisione.

    Nel tuo progetto di trasformazione devi essere molto attento a questo tipo di inconveniente e, per fare in modo che questo non si verifichi,
    quello che puoi fare sono almeno due cose: una è quella di coinvolgere tutte le aree aziendali in modo che siano costrette a essere per un momento de-focalizzate da quello che il loro obiettivo principale e siano più focalizzate su quello che il progetto di trasformazione e per fare in modo che questo succeda come secondo punto di attenzione dovrai fare in modo che ci siano dei grandi incentivi affinché il progetto di trasformazione vada avanti. Ovvio che anche questi incentivi non  devono fermarsi alle prime linee ma devono essere riportati giú all’interno della tua azienda perché, come ho scritto anche altre volte, è necessario che tutta  l’azienda sia coinvolta in un progetto di trasformazione integrata.

    Dovrai fare in modo di verificare che non ci siano blocchi e lì dove ci dovessero essere  dovrai essere in grado di intervenire in tempo zero per fare
    in modo che nulla si blocchi per mancanza di motivazione o per, peggio ancora, resistenze al  cambiamento che é la parte più  dura da gestire
    in un progetto di trasformazione; perché possiamo gestire facilmente la tecnologia, possiamo gestire ancor più  facilmente un cambio di modello di business (ovvio con facilmente intendo in maniera sistematica) ma quello che è più difficile fare e gestire la resistenza delle persone al  cambiamento e
    la resistenza del tuo team e dell’intera azienda alla trasformazione che vorrai portare avanti

     

  • Sai valutare il ritorno del tuo Marketing? Conosci il Lifetime Value dei tuoi clienti?

    Parliamo di marketing focalizzandoci su quelli che sono i risultati ci aspettiamo dalle nostre campagne di marketing.
    Uno degli errori che facciamo spesso, soprattutto nel momento in cui sta crescendo la nostra azienda, é farci prendere dal’ego dell’imprenditore,
    ovvero la voglia di far vedere che la nostra societá sta crescendo. Spendiamo quindi in campagne di marketing senza valutarne il ritorno.
    Non possiamo emulare quello che fanno le grandi aziende, non possiamo per esempio comprare la pubblicità di una tv locale piuttosto
    che il cartellone in centro città se non sappiamo valutarne il ritorno. Non siamo Coca Cola che ha un budget in marketing così grande che può riempirlo con vari media e in vari modi e che in realtà può valutare in maniera diversa il valore delle campagne di marketing.

    Perché per Coca Cola può valere il detto basta farsi vedere o purché se ne parli (aggiungo io: in maniera positiva) per la tua azienda NO.

    Per la tua azienda soprattutto se stai iniziando a fare marketing seriamente quello che devi andare a calcolare é il costo per singolo
    lead e il costo per singola conversione del lead. dovrai inoltre andare a valutare quello che poi è il lifetime value del tuo cliente.

    Per farla molto semplice, se banalmente una campagna di marketing ti costa 1 e il suo ritorno é 1,10 allora é una buona campagna di marketing.
    Non è peró detto, almeno in prima istanza, che se una campagna di marketing ti costa 1 ma il ritorno sul primo acquisto é 0,80 -0,90 o anche 0,70 non sia una buona campagna di marketing. In questo secondo caso dovrai essere più bravo a valutare il Lifetime Value del singolo cliente acquisito
    Quindi se acquisire un cliente acquisito mi costa 1 ma nel corso della sua vita mi acquista e quindi mi ritorna più di uno (direi anche molto più di uno) sará una buona campagna di marketing in caso contrario dovremmo bloccarla piuttosto che andare a ripensare al modello di business in cui stiamo offrendo il prodotto al nostro cliente, piuttosto che continuare a fare il testing A-B per capire quale campagna di marketing converte meglio e quale é il ritorno migliore.

    Dobbiamo ovviamente introdurre degli strumenti e cominciare ad avere ben chiaro nella nostra mente quali sono i costi del marketing e qual è il ritorno.
    Non si fa marketing per ego o perché si deve fare, ma si fa marketing perché è una cosa fondamentale per far crescere il nostro business.

    Non ci interessa almeno finché non diventeremo grandi quanto Coca Cola, fare campagne di marketing solo per far conoscere il nostro marchio ma ci
    interessa fare marketing focalizzato alla nostra nicchia di clienti e ci interessa fare marketing che abbia un ritorno certo sull’investimento

    Fammi sapere se è già iniziato a fare campagne di marketing anche tu e come stanno andando soprattutto se valuti già il lifetime value dei tuoi clienti

  • Il Marshmallow Experiment…perché devi avere focus sui risultati a lungo periodo

    Hai già sentito parlare del marshmallow experiment? Se non lo conosci provo a raccontartelo brevemente perché dal mio punto di vista ci offre degli spunti davvero interessanti su quello che é il processo di trasformazione della nostra azienda.

    Tra alla fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni ’70 alcuni ricercatori americani fecero un esperimento che coinvolse dei bambini tra i 4 e 6 anni di età. Ai bambini  fu offerto un marshmallow e fu garantito loro che se avessero atteso il ritorno  del ricercatore, perché aveva qualcosa di più importante da fare, al ritorno  li avrebbe premiati con un altro  marshmallow a patto che non avessero mangiato quello che avevano già lì; fu peró data libera scelta ai bambini di mangiare quello che avevano li e, nel caso in cui il ricercatore fosse tornato e avessero già mangiato il marshmallow non  avrebbero ottenuto nessuna  ricompensa.
    L’esperimento non terminó qui ma i  ricercatori seguirono la storia di  questi bambini anche negli anni a venire. Quello che lasció sbalorditi i ricercatori fu che i bambini che avevano saputo attendere per una ricompensa maggiore negli anni a venire avevano avuto una vita migliore ovvero un
    miglior indice di massa corporea (quindi una massa grassa più bassa); un maggior stipendio, un livello di studi più alto.

    Perché questo esperimento può aiutarci nella trasformazione della nostra azienda?  Perché molto spesso perdiamo di vista  quello che l’obiettivo più grande  che ci poniamo e che vogliamo raggiungere nel lungo periodo e ci concentriamo troppo sui risultati a breve periodo. In alcune situazioni, nonostante dobbiamo saper interpretare i risultati nel breve periodo, i risultati a breve periodo non sono significativi di quello che sarà il risultato nel lungo periodo perché tale risultato sarà esponenziale. dobbiamo quindi  metterci giù a testa bassa e lavorare per ottenere piccoli risultati, anche se alle volta ci sembrano insignificanti, ma che sul lungo periodo ci daranno una crescita esponenziale e dei risultati esponenziali.

    Fammi sapere che ne pensi anche tu e se pensi che sia significativo anche per la trasformazione della tua azienda

  • Aumenta la tua brand reputation attraverso un programma di referenze

    Hai già introdotto un programma di referenze nella tua azienda?
    Molto spesso sottovalutiamo l’opinione dei nostri clienti e la potenza che la referenza di un nostro cliente ha per l’acquisizione di nuovi clienti e per aumentare la brand reputation della nostra azienda.

    Quello che dovremmo sapere é che i nostri migliori referral sono i clienti soddisfatti; tuttavia mi sento di dire che un cliente non soddisfatto può diventare uno dei nostri referral più grandi. Se ci impegniamo e abbiamo un programma di referenze ben definito possiamo fare in modo di aumentare in maniera esponenziale i clienti che parlano bene dei nostri servizi e possiamo da un altro unto di vista conoscere i mal di pancia di clienti un po’ meno soddisfatti. Questo  perché nel momento in cui andremo a chiedere una referenza, oltre al fatto di dover fare un’analisi preliminare per capire se possiamo permetterci di chiederla, possiamo creare un questionario di referenza in cui introdurre delle domande che ci aiutino a capire
    cosa ha funzionato molto bene e cosa è da migliorare.
    In ultima analisi possiamo anche cercare di recuperare quei clienti che non sono soddisfatti del nostro servizio perché, puó succedere di non riuscire a fornire il servizio eccezionale che abbiamo promesso al nostro cliente; la differenza sará nel modo in cui gestiamo le criticità e nel modo in cui ci mostriamo  disponibili ad ascoltare le esigenze del nostro cliente.
    Quello che ti consiglio, se non l’hai ancora fatto, é di introdurre anche tu un programma di referenze. Farlo può essere abbastanza semplice, crea un template di referenza da inviare al tuo cliente in modo da semplificargli il lavoro, siamo tutti molto indaffarati e questo potrebbe impedire al cliente di scrivere da zero la tua referenza, quindi  diamogli un consiglio in modo da  semplificare il lavoro.
    Ti sorprenderai di quanti clienti saranno felici di spendere una buona parola per la tua azienda ma soprattutto avrai dei feedback davvero
    sinceri nel momento in cui ti mostrerai davvero interessato a ricevere le critiche e a cercare di soddisfare le esigenze per migliorare il
    servizio che offerto

    Fammi sapere se hai giá introdotto un programma di referenze e che risultati ti ha portato.

  • Waiting for…Il blocco della procrastinazione alla partenza della trasformazione della tua azienda

    Sei un procrastinatore seriale? Pensi che i tuoi progetti si realizzeranno cosí come li hai pensati?
    Come ha affermato Mike Tyson in una sua intervista “Tutti hanno un piano finché non prendono un pugno in faccia”. Quando parliamo di trasformazione integrata non c’e’ nulla di semplice e immediato e i pugni in faccia di cui parla Mike rallenteranno il processo. é necessario quindi che tu ti metta subito all’opera e che superi i blocchi del Procrastinatore Seriale.

     

  • La strategia “Oceano Blue” per differenziarti dalla concorrenza

     

    Hai giá letto il libro “Blue Ocean Strategy: How to Create Uncontested Market Space and Make the Competition Irrelevant” di W.Chan kim e Renee Mauborgne.

    Secondo la loro visione, la tua azienda può navigare in un oceano rosso o in un oceano blue.

    L’oceano rosso è rappresentato dallo spazio di mercato già esplorato da molte aziende e nel quale:
    – L’obiettivo è battere i competitor
    – Si lavora sulla domanda esistente
    – La lotta per servizi simili si basa sul prezzo.
    Dall’altro lato, l’oceano blue è invece uno spazio di mercato ancora incontaminato nel quale la competizione diventa secondaria ed è possibile creare e attrarre nuova domanda.

    La differenza tra chi rimane intrappolato nell’oceano rosso e chi invece riesce a creare un oceano blue, dove la concorrenza non esiste ancora, è quella che gli autori del libro chiamano “Value Innovation” ovvero innovazione di valore. L’idea sulla quale si base l’innovazione di valore è legata alla possibilità di neutralizzare la concorrenza offrendo agli acquirenti e all’azienda stessa un aumento significativo di valore e aprendo uno spazio di mercato nuovo e incontestato.

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